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We care, al via la seconda edizione: i luoghi da abitare e la democrazia partecipativa

Presentata la seconda edizione del progetto We Care
Presentata la seconda edizione del progetto We Care

Inaugurata giovedì 23 novembre, davanti le classi quarte del polo tecnico professionale IIS Corinaldesi-Padovano di Senigallia, la seconda edizione del percorso “We Care”. Il progetto, organizzato da un team individuato dalla commissione diocesana per la pastorale sociale e del lavoro in collaborazione con il dirigente e le docenti del polo, si rivolge agli studenti e alle studentesse sui temi della partecipazione alla vita pubblica e democratica del paese, dello sviluppo sostenibile e del lavoro creativo e innovativo.

Ad inaugurare la giornata è stata la prof.ssa Elena Granata, docente presso il dipartimento di architettura del Politecnico di Milano nonché vicepresidente del comitato per la settimana sociale dei cattolici del 2024, con un intervento sul tema: “Placemaker – gli inventori dei luoghi che abiteremo e la democrazia partecipativa”. Oltre ai saluti e agli inviti da parte del dirigente scolastico Simone Ceresoni, del vicesindaco e assessore alla cultura Riccardo Pizzi, di don Andrea Franceschini per la Diocesi di Senigallia e del membro della pastorale sociale e del lavoro Alberto Di Capua, è intervenuto Giovanni Spinozzi, direttore della commissione diocesana PSL.

Spinozzi ha informato i giovani del Padovano-Corinaldesi sul percorso We Care che si strutturerà con delle call to action, chiamate alle azioni che avranno luogo per ciascun tema e tramite le quali gli studenti entreranno in contatto con persone, organizzazioni, comitati, aziende, cooperative, istituzioni che arricchiscono la vita sociale e culturale dei nostri territori.

Presentata la seconda edizione del progetto We Care

La docente Elena Granata ha coinvolto gli studenti e le studentesse con la presentazione visiva di casi concreti di partecipazione dal basso, da Viganella a Volterra, a Milano ad Amsterdam, sino a Copenaghen: il placemaker è un tecnico che riplasma i luoghi, ma non ci può essere tecnica senza il sogno. “Immagina se” sono le due parole che ha lasciato in consegna ai ragazzi, per far liberare la creatività su temi e opportunità come ad esempio avvicinare il carcere e il teatro. «Si può sempre trasformare un problema in una soluzione – ha detto Granata – Uno scenario, anche lavorativo, è quello di trasformare il cambiamento climatico in grande progetto innovativo, che dia lavoro e ci permetta di adattarci. Si possono fare cose belle anche con il cambiamento climatico, come le piazze inondabili a Rotterdam ed Amsterdam». Riprendendo uno spunto della relatrice, Giovanni Spinozzi proposto un “immagina se…”: progettare un piano di mappatura della vulnerabilità idrologica correlata al tema del fiume Misa. , da cui sono emersi spunti operativi per gli studenti come la realizzazione di un’app dedicata.

Il prossimo appuntamento sarà il 13 dicembre ore 10 sul tema del lavoro libero creativo partecipativo, con il docente di diritto del lavoro presso l’Università di Macerata, Gian Luigi Canavesi, rappresentanti della CISL territoriale e del progetto Policoro. Il percorso si concluderà in aprile con una cerimonia di chiusura, in cui si farà una sintesi dei passi percorsi.

Per riascoltare gli interventi, è disponibile una registrazione sul canale youtube di Voce Misena cliccando a questo link.

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