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Volontariato e alluvione: la Caritas sempre più punto di riferimento

Il centro di accoglienza allestito da Caritas e Croce Rossa nei locali del seminario vescovile di Senigallia colpita dall'alluvione del 15 settembre 2022
Il centro di accoglienza allestito da Caritas e Croce Rossa nei locali del seminario vescovile di Senigallia colpita dall'alluvione del 15 settembre 2022
Il centro di accoglienza allestito da Caritas e Croce Rossa nei locali del seminario vescovile di Senigallia colpita dall’alluvione del 15 settembre 2022

Caritas Senigallia è stata punto di riferimento fondamentale nei giorni più pesanti dell’alluvione e nel dopo emergenza, in molti casi ancor più pesante e complicato. L’organismo diocesano ha attivato da subito le sue energie, la sua competenza ed in molti hanno fatto riferimento al centro logistico, allestito nel Seminario vescovile, sia per chiedere e che per donare aiuto e solidarietà. Ecco quanto ci ha detto il direttore della Caritas senigalliese, Giovanni Bomprezzi.

Abbiamo tirato un po’ il fiato dopo la grande emergenza? Purtroppo ancora no, complice anche le continue allerte meteo ed incombenze degli ultimi giorni. Sicuramente siamo in una sorta di “fase 2” dell’emergenza, giorni in cui non c’è più da spalare fango ma c’è da garantire la vicinanza alle persone colpite, sia come presenza reale, sia attraverso le risorse che abbiamo ricevuto e che stiamo ricevendo, così da affrontare con più serenità una ripartenza che non è per niente facile.

Come hanno interagito i diversi soggetti coinvolti (alluvionati, istituzioni, terzo settore, volontariato organizzato e spontaneo…)? Siamo stati costantemente in rete con tutte le istituzioni, convinti che solo così si può essere più determinanti e non rischiare di disperdere risorse importanti. Veramente, di fronte, a queste catastrofi naturali, solo lavorando insieme, coordinandosi, si può affrontare nel migliore dei modi le tantissime emergenze quotidiane. Il volontariato spontaneo, poi coordinato da noi, è veramente la nota positiva, di tutta questa tragedia, una presenza preziosa che va sottolineata ed evidenziata. Più di 2500 persone, provenienti da tutta Italia, si sono messe a disposizione per aiutare, per far sentire vicinanza, per incoraggiare.

Caritas ed emergenze che sembrano non finire mai: come si adatta la Caritas diocesana a queste continue sollecitazioni? La Caritas, come sempre, cerca di mettersi a servizio per essere vicina a chi soffre. Possono essere l’immigrato, le persone povere del nostro territorio: Poi, come successo, abbiamo dovuto rimboccarci le maniche per affrontare la recente pandemia, l’alluvione di tre settimane fa. A Senigallia abbiamo una struttura ben organizzata e rodata, con tante persone impegnate. E questo grazie alla Diocesi che ha sempre creduto…

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