Viva la Rai, povera Rai!
Chi se ne va sbattendo la porta, chi anticipa l’eventuale epurazione e toglie il disturbo. Poi c’è chi arriva e dice che finalmente l’aria è cambiata, chi vuole recuperare il tempo perso. Ad ogni cambio di governo, giri di valzer in Rai. È sempre stato e sempre sarà così: la televisione pubblica è terreno di conquista partitica. Eppure lo Stato italiano affida alla Rai la gestione del servizio pubblico in regime di concessione, vincolandola al rispetto di una specifica ed esigente ‘Carta dei servizi’. Viene il sospetto che ai piani alti l’abbiano letta con grande attenzione, altrimenti non si capirebbe come riescano così bene a fare l’esatto contrario.
Laura Mandolini
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