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La vita nelle favelas brasiliane e il sostegno che arriva da Senigallia

Una delle attività educative e musicali con i ragazzi brasiliani a cui contribuiscono le suore della Redenzione, sostenute dalla Diocesi di Senigallia
Una delle attività educative e musicali con i ragazzi brasiliani a cui contribuiscono le suore della Redenzione, sostenute dalla Diocesi di Senigallia

In un periodo in cui “niente è più come prima”, dove il volto di questo mondo sta cambiando molto velocemente e di conseguenza le relazioni umane si rimodulano secondo schemi di pensiero nuovi e spesso non più dialoganti tra loro, c’è sempre una porta aperta per realizzare il bene, per servire gratuitamente il prossimo e riuscire a provare quella gioia che nessun altra esperienza mondana può donare.

A testimoniarcelo ancora una volta sono le suore della Redenzione a Sao Luis e a Fortaleza, in Brasile, dove compatibilmente con le restrizioni dovute al Covid, continuano ad accompagnare con la loro presenza le persone più fragili, povere ed escluse dalla vita sociale delle comunità di periferia dove attualmente vivono e operano. Abbiamo recentemente avuto la possibilità di collegarci con suor Gabriella da Fortaleza dove ci ha aggiornato sulle attività del progetto “Coloriamo la Vita” che un po’ timidamente ma con immutato affetto, la diocesi di Senigallia attraverso il Centro Missionario e la parrocchia del Duomo-Grazie attraverso la Caritas stanno sostenendo.

Nei suoi racconti suor Gabriella come sempre esprime la vitalità e la passione propria della vita di missione ma non nasconde anche un po’ di stanchezza fisica e momenti di sofferenza come successo durante una visita in carcere dove ha potuto incontrare le donne carcerate solo attraverso una grata, quelle stesse donne alle quali, prima della pandemia, stringeva le mani e che abbracciava come figlie.

La vita nella favela scorre tra incertezza, precarietà, lotte quotidiane per conquistarsi qualche diritto, violenza e abbandoni ma c’è anche tanta voglia di riscatto e di autorealizzazione ed in questo contesto le attività educative con i ragazzi, i corsi professionalizzanti per le donne, le lezioni di ballo, capoeira e teatro sono una boccata d’ossigeno, un’occasione per socializzare, confrontarsi e crescere nella speranza di un futuro migliore…

Continua a leggere nell’edizione cartacea di giovedì 23 dicembre, disponibile anche in digitale cliccando QUI.
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