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Unità pastorale Buon Pastore di Senigallia: azioni di solidarietà

Unità pastorale Buon Pastore

Don Paolo Gasperini dell’Unità Pastorale Buon Pastore di Senigallia descrive ai microfoni di Radio Duomo – Inblu le attività che stanno portando avanti nelle parrocchie che ne fanno parte per essere di aiuto ai più bisognosi in questo periodo di emergenza.

Come parrocchie dell’Unità Pastorale Buon Pastore di Senigallia, che sono la parrocchia del Portone, di Cristo Redentore, di Ciarnin e di Santa Maria Goretti, da anni si sta lavorando molto nell’attenzione della comunità cristiana verso tutte le persone, in particolare verso i più poveri. Quando ci sono situazioni di grande difficoltà, come è stata purtroppo l’alluvione ormai diversi anni fa, come è il Covid in questo periodo, la cosa bella è la mobilitazione della gente che trova nella comunità cristiana, nella parrocchia un riferimento affidabile. Sono tantissime le manifestazioni di vicinanza, le attenzioni, le offerte che vengono date proprio per venire incontro alle necessità dei più poveri, che vengono affidate alla comunità parrocchiale. Il fulcro, il motore dell’attenzione verso i poveri è il Centro d’ascolto dell’Unità Pastorale, che fa un lavoro di ascolto delle persone. Abbiamo visto in quest’ultimo anno, ed è stata rafforzata proprio questa idea, che nell’ascolto e nella vicinanza alle persone si trova già una risposta, perché coloro che sono in difficoltà ritrovano vigore, sostegno, qualcuno di cui potersi fidare, che non risolve i problemi ma che si fa compagno di strada. Qualche problema lo risolviamo anche, grazie alla disponibilità dei parrocchiani. La prima azione è quella della vicinanza, dell’ascolto, del far sentire le persone amiche, del non giudicare.

Purtroppo la situazione è difficile e molti si trovano in difficoltà senza averlo immaginato qualche mese o qualche anno fa. C’è anche questa fatica nel chiedere aiuto. Quando trovano una semplicità, una soglia bassa, per così dire, un ascolto senza pregiudizio, poi chiedono spontaneamente questo aiuto. Alcuni vengono e dicono: “Io mi vergogno, sono in difficoltà, però so che qui trovo un ascolto senza pregiudizi e so che in un certo senso mi volete bene ugualmente e ci sono!”. Questo è molto bello, è una verifica anche del lavoro che si sta facendo. Oltre alla vicinanza e a questi messaggi di ascolto, ci sono anche degli aiuti molto concreti che vengono dati. In particolare noi seguiamo costantemente una sessantina di famiglie, che sono aumentate di circa una decina in questo ultimo anno, che stiamo sostenendo in modo costante, in difficoltà continua. Poi tanti aiuti saltuari di situazioni temporanee. Il supporto consiste a livello pratico e concreto nell’aiuto per qualche pagamento di affitto arretrato o per necessità familiari. Cerchiamo di fare questo con tanta semplicità. Forniamo anche consulenza nel disbrigo di tante pratiche, come quelle per il bonus degli alimenti o per l’aiuto nell’acquisto di computer per i ragazzi in età scolare. Le persone sanno che, se vengono qui, sono sostenute, ci sono dei volontari preparati che possono aiutare nel compilare questi moduli.

Poi c’è la raccolta degli alimenti, perché anche questa è diventata un’esigenza molto forte, tramite la quale riceviamo moltissime donazioni. Esiste anche la Social Caritas, che cerchiamo di potenziare ogni mese, perché poi il ritorno sul territorio è enorme e di fatto delle quote che noi diamo alla Caritas diocesana, tra aiuti alle famiglie e inserimenti, torna più del doppio di quello che la comunità offre, pur essendo una cifra abbastanza alta. Infine ci sono questi progetti mirati di famiglie temporaneamente in difficoltà come ad esempio l’acquisto di una cucina nuova o la riparazione di qualcosa che si è rotto. Tutti questi interventi pratici sono sempre accompagnati dall’ascolto, dalla vicinanza e dall’amicizia. L’attività non è fatta da singole persone, è la comunità. Anche chi in prima linea si fa accanto agli altri è sempre segno della comunità che sta vicino in questo momento ai più bisognosi. Collaboriamo anche con un forno, i cui proprietari fanno parte della parrocchia, che costantemente rifornisce di pane o di pizze al formaggio, che sono molto gradite dalle persone. Sapere che c’è qualcuno che nel suo lavoro quotidiano pensa a te e fa qualcosa anche per te è veramente di aiuto e di sostegno!

a cura di Barbara Fioravanti

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