Una volta scout, sempre scout! Cento anni fa cominciava l’avventura a Senigallia
E’ da poco conclusa la Messa con in vescovo Franco, dopo la foto di rito c’è tempo per chiacchierare un po’ con Renzo Pierdiluca, Giordana De Liguori e Francesca Dubini per conoscere più da vicino i nostri scout, a 100 anni dalla loro apparizione a Senigallia. Erano presenti rappresentanti dei gruppi Agesci, Fse, Cngei, Adulti scout e Masci. In tanti, causa regole anti Covid, hanno dovuto seguire la diretta della celebrazine attraverso i social diocesani.
100 anni di scoutismo a Senigallia: facciamo un po’ di storia…
Era l’anno 1921 quando, presso i locali dell’Istituto Sacro Cuore in via Maierini, viene costituito il primo Riparto Scout a Senigallia. Il 1° novembre 1921 viene inoltrata la domanda di immatricolazione del Reparto Senigallia 1 al Comitato Centrale ASCI di Roma; è registrata come la data di fondazione il 3 novembre 1921. Il censimento del Riparto Senigallia 1 PIO IX anno 1924 segnala 15 esploratori suddivisi in tre squadriglie: Aquile, Picchi, Lupi rossi. Sono censiti anche 7 Lupetti. Il gruppo rimane attivo fino al 1927, poi il regime fascista decreta la chiusura di tutti i gruppi scout in Italia. Solo il 6 gennaio 1946, presso i locali di Via Testaferrata, è riaperto il gruppo scout grazie a don Gaudenzio Allegrezza. Nel 1947 la sede viene trasferita in Via Maierini e nel 1948 nella sagrestia della Chiesa dell’Assunta (Chiesa dei Cancelli).
Scattiamo una foto oggi: cosa vediamo?
La proposta scout non ha smesso di essere attraente, in diocesi ci sono 9 gruppi scout che hanno raccolto i frutti di chi li ha preceduti e che si impegnano a seminare per consegnare ai giovani un’eredità da attualizzare giorno dopo giorno. Non c’è da stupirsi: passare le consegne da una generazione all’altra è una caratteristica dell’umanità e l’educazione, intesa come azione che riguarda il più possibile ogni aspetto della persona, è il meccanismo che permette un contatto autentico anche fra generazioni diverse, non contigue…
Sarà possibile leggere l’intervista completa nell’edizione di giovedì 16 settembre, a questo link
a cura di Laura Mandolini