Tre romanzi d’amore per l’estate – INTERVISTA a Francesco Bettini: «Col dialogo si risolve tutto»
Giornalista, insegnante e scrittore. Francesco Bettini è un po’ tutto ciò, con questi ingredienti mescolati assieme da cui ha attinto per dare vita a tre romanzi – ma un quarto arriverà l’anno prossimo – riuniti nella collana dal sottotitolo “Storie di Riviera”. Romanzi non proprio autobiografici anche se alcuni elementi nascono da esperienze vissute od osservate. Di tutto ciò parliamo con l’autore, la cui intervista andrà in onda mercoledì 24 luglio alle ore 13:10 e alle ore 20; giovedì 25 negli stessi orari e domenica 28 a partire dalle 16:50 (la seconda di tre interviste consecutive). Dove? Sempre su Radio Duomo Senigallia-InBlu (95.2). Qui nell’articolo trovate un estratto testuale ma anche l’audio integrale per ascoltarselo con calma anche dal cellulare.
Intanto qualcosa su di te: come nasce la passione per la scrittura?
Si è sempre respirata una certa aria in casa mia: mio padre insegnante, mia sorella e io collaboratori del Corriere Adriatico, poi l’idea di passare ai libri che si è concretizzata quando ho trovato la Ventura Edizioni di Senigallia.
Il primo libro è del 2021, “Come un faro nella tempesta”. Partiamo da lì.
E’ una storia d’amore ma non solo, di amicizie, di come si affrontano le difficoltà. Sullo sfondo c’è la riviera adriatica, da cui nasce il titolo della collana. Si intreccia con alcune mie passioni e nonostante sia uscito tre anni fa ancora va molto bene.
Poi è arrivato “Le onde della sera”…
Anche qui c’è un forte richiamo alla riviera ma non è un secondo capitolo, perché i miei romanzi non sono collegati tra loro ma sono storie singole, anche se alcuni elementi sono in comune. Ha una durata temporale di un anno, in cui si sviluppa una storia tra un gruppo di ragazze in vacanza e alcuni giovani del posto. Come elemento di contorno c’è una storia di amicizia.
E il terzo è uscito da poco.
Si intitola “Mare e altre piccole cose”. E’ sempre una storia d’amore con le sue problematiche, le sue indecisioni da risolvere, ma vado orgoglioso del fatto che le parti salienti del romanzo le ho scritte dal punto di vista sia maschile che femminile grazie ai due protagonisti, Roberto e Anna. Per farlo mi sono dovuto confrontare con diverse persone per capire se avevo reso bene l’idea che avevo in mente.
Che particolarità hanno i romanzi?
Innanzitutto le figure femminili hanno un ruolo decisivo nello svolgimento della storia, danno indicazioni preziose. Ciò deriva da una mia esperienza di vita dove ho compreso bene che le donne hanno questa capacità di risolvere le situazioni. E poi contengono tutti le parole gentili, buone: col dialogo si possono risolvere i problemi, di questo ne sono convinto, senza esasperare alcunché. Spero di riuscire a diffondere questo messaggio.
Parli di storie tue, di episodi che ti sono capitati?
Ci sono vari richiami, le storie partono da situazioni reali successe a me o a persone vicine a me, ma poi c’è molto di romanzato. Episodi che mi hanno colpito: se sei un po’ osservatore, intorno a noi si trova molto da raccontare. Il bello è la formazione che coinvolge i personaggi, che “escono” dalla storia meno confusi, credo, rispetto all’inizio, ma non mancano le sorprese.
Informazioni sulle presentazioni e sull’autore si trovano sulla sua pagina Facebook.
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