Strage alla discoteca ‘Lanterna azzurra’: altre condanne
Continua il processo per fare chiarezza sulla tragedia alla Lanterna Azzurra di Corinaldo. Lo scorso 17 marzo erano arrivate le conferme in appello delle condanne ai componenti della cosiddetta “banda dello spray”, con addirittura un aumento delle pene fino a oltre 12 anni perché, oltre ai reati di omicidio preterintenzionale, lesioni personali furto e rapina, è stata riconosciuta anche l’associazione a delinquere; pochi giorni fa, il 31 marzo sono arrivate anche le condanne per gli organizzatori dell’evento tra il 7 e l’8 dicembre 2018, per i gestori e per i proprietari di quella discoteca in cui persero la vita cinque adolescenti e una giovane mamma.
E’ questa la prima tranche del filone amministrativo della vicenda, quella che puntava ad accertare le responsabilità di chi gestiva e possedeva quella struttura considerata dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona non idonea a ospitare una discoteca con migliaia di ragazzi e ragazze. Del secondo filone di indagini si è dunque chiuso il primo capitolo, con la condanna a un totale di quasi 32 anni di carcere per i sette che procedevano con il giudizio abbreviato (che prevede uno sconto di pena) e per i due che hanno scelto invece il patteggiamento. I reati contestati vanno dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose fino al disastro colposo: la pena più alta è stata comminata al dj che di fatto gestiva il locale.
Il processo però non si esaurirà qui: il secondo capitolo del filone amministrativo andrà avanti il prossimo 3 giugno, quando si terrà infatti l’udienza dibattimentale per altre nove persone, tra cui il sindaco Matteo Principi, i membri della commissione di vigilanza che autorizzò l’apertura della discoteca “Lanterna Azzurra Clubbing” e due tecnici. Sono stati rinviati a giudizio lo scorso febbraio per accertare se potevano essere rilasciati i permessi per pubblico spettacolo date le condizioni e le carenze strutturali e di sicurezza del locale. I parenti delle sei vittime hanno finora espresso soddisfazione per le condanne stabilite dal tribunale di Ancona, ma ritengono che anche un ultimo passo debba essere fatto per ottenere piena giustizia per quella tragica notte di quasi quattro anni fa.
Carlo Leone