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Serra de’ Conti, cittadini mobilitati contro il mega centro per migranti. Ecco le ipotesi alternative

L'incontro promosso dal Comitato 13 Marzo sull'hotel De' Conti e sul possibile arrivo di quasi 100 migranti
L'incontro promosso dal Comitato 13 Marzo sull'hotel De' Conti e sul possibile arrivo di quasi 100 migranti
L’incontro promosso dal Comitato 13 Marzo sull’hotel De’ Conti e sul possibile arrivo di quasi 100 migranti

Si è svolto il 5 aprile scorso a Osteria di Serra de’ Conti l’incontro promosso dal “Comitato 13 marzo” sul centro di accoglienza straordinario che si dovrebbe aprire nei prossimi mesi in paese. L’Hotel de’ Conti, la futura sede del CAS, potrebbe potenzialmente ospitare fino a cento migranti e richiedenti asilo, il che ha fatto sorgere più d’un dubbio nei cittadini per le possibili ripercussioni sociali.

«Un CAS di tali proporzioni è del tutto incoerente con la storia e la tradizione solidale di Serra de’ Conti, che ha sempre accolto famiglie e piccoli gruppi di migranti in una prospettiva di aiuto e integrazione» spiegano dal comitato costituitosi recentemente. Il motivo è l’alta concentrazione di persone straniere in un piccolo paese di appena 3650 abitanti. 

«Costituisce un cambiamento radicale, collocandosi nella logica di una “accoglienza industriale” orientata al solo profitto di pochi – continuano i cittadini serrani. Sembra ormai impossibile evitare questo epilogo, dato che la proprietà dell’immobile Hotel de’ Conti sta per perfezionare la vendita con la Eurolex Servizi S.r.l., incurante delle ricadute sociali ed economiche».

Durante il focus, è stato sottolineato anche il possibile rischio di incuria verso gli ospiti che fuggono da miserie, guerre e difficoltà, come accaduto altre volte anche nelle stesse Marche o nella vicina Fratte Rosa. La stessa realtà gestisce diverse altre strutture cas nelle province di Ancona e Pesaro Urbino.

In poco tempo, alla mobilitazione hanno aderito oltre 500 firmatari, nel timore di possibili tensioni sociali «sia all’interno del CAS, tra immigrati costretti a condividere per lungo tempo gli stessi spazi vitali e appartenenti ad etnie spesso in contrasto tra loro, sia all’esterno del CAS verso i residenti». 

Durante l’incontro pubblico, i membri del Comitato hanno poi spostato l’attenzione sulle possibili destinazioni d’uso alternative dell’immobile Hotel de’ Conti: un centro residenziale diurno; una struttura socio-sanitaria per cittadini e famiglie con qualche difficoltà non grave; un Caffè Alzheimer.

Di tutto ciò il “Comitato 13 marzo” vorrebbe parlare con tutte le autorità preposte (Comune, Prefettura, Ministero) per suggerire anche di suddividere gli arrivi in piccoli gruppi diffusi in un territorio più ampio in modo da scongiurare tensioni e pericoli.

 All’orizzonte anche una “raccolta fondi” finalizzata ad una destinazione “sociale” coerente con la storia “sociale” dell’Hotel de’ Conti.

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