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Senigallia, sospeso l’abbattimento dei pini in viale Anita Garibaldi

Lavori in viale Anita Garibaldi
Lavori in viale Anita Garibaldi

Dalle proteste al ricorso al Tar, alcuni cittadini di Senigallia sono riusciti a fermare per ora l’abbattimento di oltre 20 pini in viale Anita Garibaldi. L’annuncio arriva dal tribunale amministrativo regionale che deciderà il prossimo 25 ottobre sulla vicenda: intanto ha ordinato la sospensione dei lavori.

La vicenda

In viale Anita Garibaldi è da tempo attivo un cantiere per la riqualificazione di un primo tratto, da via Capanna a via Mercantini: i lavori sono quasi terminati, manca l’asfaltatura finale, la messa a dimora di nuove piante, la segnaletica, i marciapiedi, ma il grosso dell’intervento è concluso. All’orizzonte si deve però avviare il secondo stralcio, quello relativo al risanamento conservativo nel tratto compreso tra via Mercantini e corso Matteotti.

Le proteste

Alcuni cittadini nei giorni scorsi avevano impedito i lavori di abbattimento di 23 pinus pinea, gli alti alberi che danno ombra e frescura al viale ma che hanno causato anche ingenti danni tra interventi di rifacimento dell’asfalto rovinato dalle radici e crolli di intere piante, anche sulle case. Le proteste hanno portato a un rinvio dei lavori.

Il tar

Dopo il rinvio disposto dal sindaco per calmare la situazione che aveva visto l’intervento delle forze dell’ordine, è arrivato il parere del Tar Marche. Il tribunale amministrativo regionale ha ordinato la sospensione dei lavori per permettere che il Collegio decida sul tema, rinviando tutto al prossimo 25 ottobre, data molto vicina e che non incide sui finanziamenti al progetto arrivati grazie al Pnrr. Una misura cautelativa motivata così: “l’esecutività degli atti impugnati (ordinanze, delibere, progetti  del Comune di Senigallia, Ndr) consente l’immediato abbattimento delle alberature site ai lati del Viale Anita Garibaldi, vanificando in maniera irreversibile l’interesse fatto valere dalle parti ricorrenti, prima della celebrazione della camera di consiglio, sia pure fissata entro i brevissimi termini imposti dalla vigente normativa, per la trattazione collegiale dell’istanza cautelare, sicché al fine di garantire l’effettività della tutela giurisdizionale, e di consentire un ulteriore approfondimento – rispetto alla cognizione sommaria propria della fase cautelare monocratica – delle problematiche giuridiche sottoposte all’esame del Tribunale con l’impugnativa, e con le difese prospettate dalle parti resistenti, è necessario disporre la provvisoria sospensione dell’esecuzione degli atti impugnati”.

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