A Senigallia l’incontro tra l’imam Ait Ouhman Mohamed ed il vescovo Franco Manenti
Nella semplicità di un evento di poco più di mezz’ora può esserci tutto il senso dell’incontro tra diversità. È quanto accaduto sabato 15 aprile scorso, alle ore 18.30, nei locali parrocchiali del Porto, a Senigallia, quando l’imam Ait Ouhman Mohamed, della moschea di Ouarzazate (Marocco) ed il vescovo Franco Manenti si sono incontrati per un ascolto reciproco stimolato dal tema ‘Vincoli di pace – musulmani e cristiani in ascolto’.
Un versetto del Corano, proposto dall’imam, invita le persone a riconoscersi a vicenda. A questo invito ha fatto eco un versetto di San Paolo che, nella lettera agli Efesini, dice come Gesù “ha abbattuto il muro di separazione, abolendo nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia”.E si scopre come la spiritualità dell’una e dell’altra fede possa sul serio sostenere la conoscenza reciproca, l’accoglienza nella diversità.
“Mai come in questo tempo – ha detto Manenti – l’incontro tra culture è possibile, sono tanti i mezzi che lo consentono, eppure si fa fatica ad accoglierci”. E Ait Ouhman Mohamed insiste proprio sulla necessità di scommettere di più sull’umanità comune: “E’ molto più importante il legame umano, più che quello religioso”. Il vescovo ha condiviso questa priorità umana, irrobustita da “una risorsa, la fede, che consente all’umanità di esprimersi al meglio, perché dono di Dio”.
Ed è questa la scommessa grande: vincere la pigrizia del pregiudizio, guardarsi in faccia e dirsi che, alla fine, desideriamo tutti vivere in armonia, nella serenità quotidiana possibile. “Guardiamo ognuno i nostri pensieri – ha concluso Ait Ouhman – è da qui che si comincia a vivere scelte di pace”.
Laura Mandolini
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