L’estate che farà. Cap. 1, il Caterraduno
Il Caterraduno lascia definitivamente Senigallia. Dopo la pausa covid e dopo l’edizione 2021 trasformata in un tour tra la spiaggia di velluto, Cattolica e Pesaro, è arrivata la notizia dell’addio definitivo alla città che l’ha ospitato per 15 anni. L’annuncio è arrivato proprio durante la trasmissione radiofonica Caterpillar del 25 marzo, con i conduttori Sara Zambotti e Massimo Cirri che hanno confermato quella che ormai era più di una voce. Sarà infatti Pesaro, neo nominata tra l’altro dal ministro Franceschini Capitale Italiana della Cultura 2024, a ospitare il Caterraduno 2022.
Se il sindaco Matteo Ricci gongola ammettendo che era un «obiettivo che seguivamo da anni», a 30 chilometri di distanza si moltiplicano le voci di dissenso verso una scelta che ha il sapore di un cambiamento anche politico. Il primo a essere deluso è colui che a inizi anni 2000 – tra l’autunno la fine del 2005 – da assessore al turismo “agganciò” Caterpillar: fu, infatti, Luigi Rebecchini ad avanzare la candidatura di Senigallia a sede di quello che inizialmente era un evento “nomade” e che allora cercava una location nuova. «Mi dispiace sinceramente che Senigallia abbia perso il Caterraduno, per la promozione che l’evento portava, per gli importanti concerti serali e anche per quelli all’alba» ha detto Rebecchini, oggi consigliere di maggioranza ma con una compagine opposta a quella del 2006, primo anno di Cater a Senigallia.
Critiche arrivano anche da Vola Senigallia con la capogruppo Stefania Pagani e dal consiglio regionale: il capogruppo dem Maurizio Mangialardi ha sottolineato il valore dell’evento. Sulla “portata” in termini di pubblicità alla città ospitante legata all’evento radiofonico intervengono invece le associazioni di categoria che esprimono perplessità…
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