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Se un ponte dice uno stile

Scritto da Laura Mandolini il . Pubblicato in , .

Il ponte Garibaldi, a Senigallia, si farà, punto e basta. E dire che questa amministrazione aveva fatto dell’ascolto della città il suo punto di forza, in netta discontinuità a loro dire – e non senza ragioni – allo stile di quella precedente, decisamente poco avvezza all’ascolto attivo. Peccato, però, che se gli stessi cittadini e cittadine chiedono di essere interpellati ed ascoltati sulla realizzazione di un’opera che cambierà per sempre il volto di una parte del centro storico, si grida alle ‘strumentalizzazioni’, quasi telecomandate. E c’è da pensare che, a parti inverse, sarebbe stato lo stesso. L’ascolto serio non è lo stile di questi tempi.

L’arroganza di alcune risposte che leggiamo sulla stampa è avvilente: ma la vivete per davvero questa città? Alcuni esponenti di maggioranza sono stati accolti qui e a loro è stata data fiducia da parte di tanti senigalliesi. Non sarà il caso di usare un di più di accortezza, di empatia, di dialogo? Di rispettare una bella storia dalle radici profonde e mettercela tutta per conciliare sicurezza e rispetto del contesto ambientale?

I tanti che parlano di timori nel valutare il progetto del nuovo Ponte Garibaldi non sono contro questa Amministrazione,  ne siamo sicuri. Vogliono esprimersi, sentirsi parte, amano profondamente la loro città. Poi lo sappiamo bene che chi decide ha l’onere di fare sintesi, che la sicurezza è fondamentale.
Ma è troppo chiedere che in certi frangenti la battaglia politica – o meglio – partitica ceda il passo al confronto serrato, ma sensato, sul futuro di una città di tutti?