La rivoluzione della sanità marchigiana
Ha preso il via, con l’approvazione della revisione dell’organizzazione degli enti del servizio sanitario regionale, approvata lunedì scorso in giunta, l’iter che porterà entro la fine dell’anno alla soppressione della Azienda sanitaria unica regionale, alla valorizzazione delle aree vaste attraverso la creazione di cinque AST, Aziende Sanitarie Territoriali, ciascuna con propria personalità giuridica e alla riconfigurazione dell’Agenzia Sanitaria Regionale (ARS).
«Ritorniamo ad un modello più vicino ai territori – ha detto alla stampa il Presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli -. Nel 2003 quando venne istituita l’Asur si effettuò un’opera di centralizzazione: un’unica grande azienda da Ancona gestiva tutta la regione. Oggi vediamo la redistribuzione in cinque aziende sanitarie territoriali che avranno la possibilità di individuare la governance migliore in base al loro contesto e di sviluppare una trasversalità e una sinergia tra la rete ospedaliera e i servizi territoriali. Si tratta di un’azione moto importante che rende protagonisti i territori». L’approccio è scientifico, si basa sugli studi di settore in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e vuole riorganizzare le risorse sfruttando il Pnrr.
Nel modello è previsto anche un intervento sul sistema delle prenotazioni: dal medico di medicina generale direttamente al presidio ospedaliero. Questo richiede un ammodernamento del sistema che potremo avviare con le risorse del Pnrr. Obiettivo, prestazioni adeguate e abbattimento delle liste d’attesa…
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