Riprende la produzione industriale, ma le Marche rimangono regione a più velocità
Nel secondo trimestre 2022 la produzione industriale chiude con il segno più rispetto allo stesso periodo del 2021. A dirlo è Confindustria Marche che ha realizzato, tramite il Centro Studi “Giuseppe Guzzini” e in collaborazione con Intesa Sanpaolo, un’indagine sull’andamento dell’industria manifatturiera regionale, in cui si registrano però notevoli differenze tra i vari settori produttivi.
Nel trimestre aprile-giugno 2022 la produzione industriale ha registrato un aumento del 3,6% su base tendenziale, trainando di fatto anche l’attività commerciale verso il +4,6% rispetto agli stessi mesi 2021: le vendite sul mercato interno hanno registrato un aumento del 5,2%, con risultati positivi per il sistema moda e più deboli per meccanica e alimentare, mentre l’estero fa registrare un aumento limitato al 4% con dati negativi per quanto riguarda legno e mobile, gomma e plastica.
Sempre per quanto riguarda i numeri, è stabile l’occupazione ma cala notevolmente la cassa integrazione: il ricorso alla cig ha subito una diminuzione dell’84,9% rispetto al secondo trimestre 2021, passando da 18,8 a 2,8 milioni di ore richieste.
Di recupero a diverse velocità parla il presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni: «Alcuni comparti avevano già beneficiato del migliorato clima congiunturale in chiusura di 2021 mentre altri – su tutti la moda – hanno beneficiato solo ora della ripresa della domanda». Problematica la questione approvvigionamenti delle materie prime e quella energetica, con difficoltà che «stanno comprimendo la flessibilità di azione delle imprese e mettendo a rischio la regolarità dei processi produttivi».
C’è poi lo scenario internazionale con la guerra russo ucraina sullo sfondo a confondere ulteriormente le acque del prossimo futuro: un’incertezza che fa peggiorare le aspettative per il terzo trimestre 2022.