Rimborsi alluvione, Paolo Brunelli: «Attendiamo ancora i rinforzi»
Rialzarsi dall’alluvione non è semplice. Ci sono drammi da affrontare, paure da scacciare con il tempo, ma anche acquisti da fare, riparazioni da pagare, lavori da ripristinare. Lo sanno bene famiglie e imprese di Senigallia e delle valli Misa e Nevola, che stanno da 17 mesi facendo i conti su come ripartire. Qualcuno ancora deve percorrere parecchia strada; altri invece sono riusciti a tornare nelle proprie abitazioni, negozi e capannoni e, in qualche modo, a riaprire. Come Paolo Brunelli, nome noto della gelateria italiana e internazionale, il cui punto vendita di via Carducci è stato sommerso da acqua e fango nel settembre 2022. Nella primavera 2023 c’è stata la riapertura e oggi si sta preparando per una nuova stagione con le stesse paure e perplessità di tanti senigalliesi.
«Per prima cosa abbiamo cercato di salvare il salvabile – spiega il maestro gelatiere ripercorrendo la tragedia e i mesi successivi – ma abbiamo salvato forse l’1% delle attrezzature, quindi in praticamente nulla. Tra colleghi in via Carducci ci siamo aiutati; c’è stato un validissimo appoggio morale e pratico da parte di mia figlia Vittoria, che lavora con me, e di tutto lo staff, ma per riaprire ho dovuto fare i conti solo sulle mie forze e sulla comprensione di alcuni fornitori che hanno dilazionato i pagamenti. Stiamo ancora attendendo i rinforzi, cioè i rimborsi per cui abbiamo fatto domanda, così da metterci in pari su tutto».
«Non è stato facile affrontare un danno di tale entità, né economicamente né psicologicamente. Impossibile negare la sensazione di abbandono. La tentazione di allontanarsi dal fiume c’è stata, ma poi io e i miei colleghi, all’unanimità, non ce la siamo sentita di abbandonare una via che, con il nostro lavoro, abbiamo contribuito a bonificare e rendere meta di turismo enogastronomico. Il mio modo di fare impresa non è cambiato, purtroppo le incertezze e le paure sono moltiplicate, quello sì. A ogni pioggia, scatta un’allerta meteo che spaventa e scoraggia anche la semplice passeggiata della domenica o una giornata in spiaggia. La tenacia dei marchigiani è messa a dura prova, serve certamente un supporto. Per il momento, teniamo ancora duro e lavoriamo a testa bassa, grati della fedele clientela che è tornata in massa a trovarci a Senigallia».
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