Il regista Milani al cinema Gabbiano di Senigallia: l’eredità più bella della commedia italiana
Gli orsi al cinema c’erano la sera, all’arena ‘Gabbiano’ e anche la mattina, nella sala interna per l’appuntamento con il film a sorpresa che ha animato ancora una volta l’alba di molti senigalliesi e turisti, con relativa gustosa colazione. Riccardo Milani sembra avere una predilezione per il grande mammifero, specie se marsicano, tra i simboli di quell’Abruzzo in cui si sente a casa, tanto da dedicargli il suo ultimo film ‘Un mondo a parte’, presentato dallo stesso autore romano in arena la sera di mercoledì 26 giugno. Ore piccole in arena e sveglia più che mattutina, il giorno dopo, per accompagnare un altro suo lungometraggio, ‘Il posto dell’anima’, vecchio di venti anni ma più brillante e più contemporaneo che mai nei temi, nelle riflessioni e nelle denunce di un’impresa che scarta le persone e uccide la loro dignità.
Milani è uno di quei registi che, mentre narra con sapienza la realtà, i volti e le relazioni, ha il coraggio della leggerezza, non teme di far ridere e commuovere nello stesso testo immaginifico. Commedia drammatica è stato definito il suo cinema, che fa convivere denuncia e ironia, l’umanità più varia e la potente natura, originali personaggi sfidati, nella loro eccentricità, a non rassegnarsi e vivere davvero. “Perché tutti siamo naturali – dice in sala il regista –, tutti abbiamo in noi una sacca di eticità profonda da cui poter attingere e ripartire, sempre”. Il suo è uno sguardo fiducioso! Ama il nostro Paese, lo gira in lungo e in largo per incontrare il pubblico e farsi provocare da come guarda le sue opere. Il suo cinema dialoga, si interessa di noi, diventa esigente nel porre domande, sollecita e non giudica, lascia aperta più di una porta per andare oltre la palude. Per dirci che quel ‘mondo a parte’ sperduto sui monti, come nella grande industria, o nelle nostre strade è da rianimare e custodire, è fatto anche di noi; tutti siamo un mondo a parte, parte di un tutto, donne e uomini che vogliono scegliere e fare la differenza. E se siamo causa e problema di troppe storture, possiamo esserne anche la soluzione, molto più di quanto pensiamo.
Laura Mandolini
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