Regali, cenoni e viaggi: il natale 2024 segna la ripresa (tiepida) dei consumi
Che andamento per il commercio nel periodo natalizio? E che giudizio se poniamo a a confronto il natale 2024 con il 2023? Il tessuto economico gode di buona salute? Di tutto questo ne abbiamo parlato con Giacomo Mugianesi, responsabile provinciale commercio e turismo per la CNA di Ancona. L’intervista è in onda lunedì 23 e martedì 24 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20, oltre a una replica anche domenica 29 a partire dalle ore 16:50. L’audio integrale è disponibile anche in questo articolo assieme a un testo sui concetti chiave.
Facciamo una panoramica sull’andamento del commercio in questi giorni ormai siamo a ridosso del natale, come sta andando?
Il commercio è partito un po’ in sordina per queste festività, gli acquisti hanno tardato a vedere uno sviluppo, ma lo imputiamo comunque a questo clima di incertezza che c’è in generale, soprattutto per le famiglie e le imprese che nel corso dell’anno hanno comunque avuto gli alti e bassi. In questo periodo naturalmente c’è questo clima festoso che ha riportato un po’ più di ottimismo e soprattutto le tredicesime che sono state elargite in questo periodo hanno riportato una spinta ai consumi.
Quindi una partenza lenta?
Sì, ma con un recupero in questi giorni che hanno visto principalmente acquisti online in una fase iniziale, quindi parliamo fine novembre, primi di dicembre, per poi recuperare last minute nei negozi di vicinato, quindi nei negozi fisici, per gli acquisti dell’ultimo momento.
Quali sono i settori merceologici che vanno per la maggiore?
Principalmente moda, cosmetica, giocattoli, abbiamo riscontrato circa un 30% di aumento degli acquisti per i libri rispetto all’anno scorso, tecnologia e un maggiore acquisto nei prodotti enogastronomici, alimentari.
Quali le cause di questa incertezza internazionale?
Le guerre sicuramente sono un fattore importante, come pure l’aumento dei consumi dell’energia, l’aumento del costo delle materie prime, ma anche i rincari dei prodotti di prima necessità.
Per quanto riguarda la battaglia tra i negozi fisici e le piattaforme virtuali, com’è la situazione?
C’è uno squilibrio enorme, ed è dovuto assolutamente ai costi di gestione delle piattaforme e dei budget per poter promuovere quello che è un prodotto attraverso il mondo del digitale, quindi i piccoli fanno più fatica a poter vendere digitalmente, per forza devono appoggiarsi alle piattaforme o, meglio ancora, mettersi insieme, a creare delle sinergie per poter vendere digitalmente questi prodotti. Oggi c’è un’accelerazione importante che vede il consumatore ad acquistare più velocemente possibile rispetto agli anni passati in cui c’era una ricerca più accurata del prodotto. Ora il digitale ci permette di accelerare, di velocizzare questi tempi della ricerca del prodotto e quindi di conseguenza anche l’acquisto viene fatto digitalmente.
Parlando proprio di capodanno, come vanno le prenotazioni sia negli alberghi che nei ristoranti, che festività saranno queste?
Comunque una buona partecipazione ai cenoni, naturalmente le famiglie con figli cercano di favorire magari l’asporto piuttosto che la partecipazione ad un cenone, ma comunque c’è una buona risposta. Si cerca anche di festeggiare il capodanno fuori dal proprio paese, quindi si sta cercando di andare due o tre giorni fuori dalle proprie mura domestiche. Lì vediamo prenotazioni last minute verso gli hotel.
Se facessimo un confronto con le festività dell’anno precedente, che somme potremmo tirare per questo natale 2024?
Pur in un clima d’incertezza, riscontriamo anche un qualcosa di positivo: la spesa media è aumentata rispetto all’anno scorso, 250 Euro la spesa media contro i 230 dell’anno scorso anno. Questa cosa ci fa sperare per il futuro e ci fa ben sperare anche in vista del capodanno o comunque dell’inizio del 2025.
Possiamo parlare di un andamento che ha cancellato il periodo covid?
Sicuramente c’è un rialzo dei consumi. Questa parentesi del covid si è conclusa in qualche modo. C’è un andamento abbastanza oscillante a livello economico e quindi questo porta ad avere dei picchi nei consumi o comunque una maggiore fiducia del mercato per poi dopo ridiscendere in altri periodi dell’anno.
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