Quali nodi e soluzioni per la sanità pubblica a Senigallia? L’INTERVISTA al comitato cittadino per l’ospedale
Quali le problematiche attuali dell’ospedale di Senigallia e quali i passi in avanti che si potrebbero compiere di qui a poco? Dove si sta intervenendo e quando la comunità senigalliese e valliva potrà godere delle migliorie, strutturali e relative al personale, che sono state messe in campo dall’amministrazione sanitaria e regionale? Sono alcune delle domande che abbiamo posto a Silvano Cingolani Frulla, presidente del comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia con cui abbiamo parlato di sanità e del futuro del nosocomio locale. L’intervista è in onda venerdì 16 e sabato 17 agosto, nei soliti orari delle 13:10 e delle 20, con un’ulteriore replica poi domenica 18 alle 17:25 circa (subito dopo l’intervista in due puntate al commissario della fondazione Città di Senigallia Canafoglia). L’audio è disponibile anche in questo articolo grazie al lettore multimediale ma si potrà leggere anche un estratto dell’intervista in forma testuale.
Parliamo delle liste di attesa, il sintomo che forse tutti notano di una sanità in difficoltà…
Vanno avanti da anni e si acuiscono sempre di più, con problemi sia per i cittadini sia per la Regione perché aumenta la mobilità passiva, ovvero il ricorso a cure di altre regioni, oppure si va privatamente. Il problema è che non tutti possono curarsi adeguatamente: il 10% dei marchigiani non ha le risorse per farlo. Eppure l’articolo 32 della costituzione sancisce che è un diritto di tutti potersi curare.
Molti devono fare una scelta tra le varie spese da affrontare e le cure mediche.
Ci impegniamo su questo fronte affinché le cose cambino e proprio l’interlocuzione ottima a livello locale con l’amministrazione comunale che ci ascolta e recepisce le nostre istanze va in questa direzione. Lo stesso vale col direttore dell’Ast 2 dottor Stroppa, spero che la collaborazione dia qualche frutto a breve. Criticavamo prima e critichiamo anche adesso, la differenza è che ora a livello locale siamo ascoltati. Non lo siamo a livello regionale.
Sulla palazzina per le emergenze-urgenze avete novità? I lavori dovevano partire in primavera…
L’aspettiamo con ansia perché il pronto soccorso deve essere a norma. Conterrà il pronto soccorso, l’osservazione breve, la medicina d’urgenza, la terapia intensiva e semi-intensiva, sale operatorie di ultima generazione con diagnostica dedicata. Il problema è che sotto, nel terreno, vi sono tutte le linee elettriche, idriche e per il riscaldamento dell’ospedale. Non so cosa riusciranno a fare in quella zona, andranno dirottate tutte le condotte. Inoltre andrà fatta una bonifica perché vi era un inceneritore una volta: che materiali di risulta vi sono? Questo ritardo è dovuto ai sondaggi del terreno?
Sicuramente è il più importante investimento sull’ospedale pubblico degli ultimi anni…
Sì ma deve essere finito entro primavera 2026, perché è finanziato con i fondi del pnrr, speriamo di vedere almeno l’inizio dei lavori. A breve dovremmo avere un incontro col direttore Stroppa per capire anche il cronoprogramma dei lavori sulla nuova palazzina.
Che novità sul personale sanitario e amministrativo dopo le assunzioni annunciate dall’Ast?
Ne sono state fatte molte ma avrebbero bisogno di più risorse, ma dal fondo nazionale: ora è tutto passato a livello regionale ma il 10% delle risorse regionali non è uguale al 10% nazionale. Bisognerebbe che dal governo allarghino le risorse adeguandole al costo storico sanitario nazionale.
Quali i vostri dubbi sulle centrali operative territoriali (COT)?
Secondo la Regione, dovrebbero coordinare la presa in carico della persona. C’è a Senigallia, Jesi, Ancona e Fabriano. Ma la domanda è: quali utenti prende in carico una cot se le liste regionali di prenotazione sono chiuse e qualsiasi esame o visita non è prenotabile? Se vado al cup e non posso prenotare, il cot chi prende in carico? Queste sono alcune delle domande, ma molte ce le fanno anche i cittadini che sono arrabbiati perché dicono che il diritto alla salute sia negato quasi a tutti. Per questo ci impegniamo.
Quali soluzioni?
Per esempio, nel laboratorio analisi di Senigallia c’è ora una nuova organizzazione che dovrà regolare meglio l’attività rispetto agli altri laboratori di Jesi e Fabriano;
Perché non riapre il parcheggio lungo lo stradone Misa?
C’è una proposta vecchia che vede quel parcheggio nelle mani di una società che però lo tiene chiuso per non si sa quali motivi. E’ avvenuto dopo l’alluvione 2022, probabilmente dovevano esservi fatti dei lavori ma che sono bloccati.
Anche il Misa Soccorso ha dei problemi?
I loro locali sono angusti e non a norma e soprattutto le ambulanze non hanno alcun riparo, sia d’estate che d’inverno, nonostante le delibere che regolamentano il trasporto sanitario. I mezzi raggiungono sotto il sole delle temperature altissime, come come infuocate ma al loro interno contengono medicinali e apparecchi elettromedicali che potrebbero rovinarsi, per non parlare poi degli ammalati.
Che notizie dai reparti?
L’otorino una volta era un’unità operativa complessa, poi è stato declassato a unità semplice dipartimentale: ora c’è l’interpello ai medici, attendiamo la nomina del responsabile per ridurre le liste di attesa. Si pensi che a settembre c’è solo una seduta di sala operatoria per l’otorino di Senigallia: quattro interventi al mese di quindici minuti l’uno, con cinque medici a disposizione. E’ inaccettabile.
E poi? Qualche passo in avanti?
Stanno venendo fuori le nomine dei facenti funzione a nefrologia, a cardiologia. La cardiologia è importantissima: c’era una delibera che eliminava sulla carta l’utic, la terapia intensiva cardiologica tramutandola in riabilitativa; poi non è stata mai di fatto tolta. Adesso dovrebbe ritornare come prima grazie al concorso per primario, quindi torneremo ad avere un’utic come nel 2017, anche se attendiamo l’uscita del concorso.
Tante problematiche, tante segnalazioni dei cittadini…
Sono 6-700 segnalazioni. Cerchiamo di dare una mano con la nostra esperienza, senza guardare a posti e poltrone, ci occupiamo di salute senza guardare la politica, siamo un comitato civico che vuole cercare delle soluzioni.
Segui La Voce Misena sui canali social Facebook, Instagram, X e Telegram.