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«Prima la mobilità ciclopedonale, poi le auto: così si possono prevenire gli incidenti mortali a Senigallia»

I soccorsi sul luogo dell'incidente a Senigallia
I soccorsi sul luogo dell'incidente a Senigallia
I soccorsi sul luogo dell’incidente a Senigallia

«E’ urgente, dopo il grave incidente mortale, rivedere immediatamente la mobilità nel comune di Senigallia». Lo afferma la Cisl di Senigallia che, a poche ore dalla notizia della morte di due giovani ciclisti travolti e uccisi sulla statale 16 Adriatica da un’auto che ha invaso la loro corsia di marcia, interviene per chiedere più sicurezza.

L’incidente si è verificato in località Ciarnin, all’altezza del distributore di carburanti e metano, nella mattinata di oggi, martedì 13 agosto, in un punto dove proprio per la sicurezza, erano state introdotte la doppia striscia continua lungo la SS16 e l’obbligo di marcia in una determinata direzione per evitare svolte pericolose nell’accesso e nell’uscita dal distributore. Tutto si è rivelato però vano: il non rispetto delle regole del codice della strada e della segnaletica ha causato la morte di due persone e portato un giovane a essere indagato per omicidio stradale, anche se le indagini sono ancora in corso e la dinamica è in fase di accertamento.

«Chiediamo che Senigallia diventi una città km 30 con percorsi ciclopedonali con alti requisiti di Sicurezza» spiegano dalla Cisl senigalliese. Tra i punti necessari c’è il fatto di «prevedere nelle principali strade di Senigallia percorsi ciclo pedonali, il potenziamento del trasporto pubblico locale, con innovative soluzioni di utilizzo quali il bus a chiamata e navette di collegamento». Sarebbe auspicabile anche «ridurre il passaggio di veicoli nella città di Senigallia soprattutto nel periodo estivo». 

Ma perché tutto questo si realizzi nel più breve tempo possibile, «occorre elaborare il Pums (il piano urbano per la mobilità sostenibile) e il Peba (il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), indirizzando risorse tecniche e finanziarie per prevenire incidenti mortali come quello avvenuto oggi. Prima la mobilità ciclo pedonale, poi le auto», concludono dalla Cisl di Senigallia.

Proprio durante una delle interviste che Radio Duomo Senigallia promuove alle associazioni del territorio, in particolare durante la chiacchierata con i responsabili della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) era emerso che la viabilità senigalliese per la mobilità dolce è carente di infrastrutture. Secondo Carlo Sabbatini e Roberto Lucchetti, c’è infatti un grosso problema, quello della promiscuità delle strada, destinate a tutti i mezzi senza corsie riservate per esempio alle biciclette, il che aumenta il rischio di incidenti.

Per riascoltare l’intervista ai due responsabili Fiab Vallesina e Fiab Senigallia, basterà cliccare sul tasto play del lettore multimediale oppure leggersi il testo di questo articolo.

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