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Il Presidente della Repubblica, Mattarella, pensa al cinema… anche al nostro ‘Gabbiano’

“Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. È anche svago, sogno, libertà. Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno di noi e appartiene alla nostra civiltà come uno dei suoi tratti identitari”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della Cerimonia di presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2023, mercoledì 10 maggio 2023, al Quirinale.

“Il cinema – ha detto Mattarella – ha fornito un contributo significativo allo sviluppo della nostra civiltà. Il Premio David di Donatello esprime questo senso della storia. Storia del cinema che è storia italiana”, ha sottolineato Mattarella, che poi ha ricordato come “abbiamo superato le insidie più gravi di una pandemia che ha lasciato segni drammatici e profondi nella vita sociale. Ha imposto una frenata a tante attività. Ma l’industria del cinema non si è fermata neppure durante il lockdown e ha ripreso velocemente il suo percorso”. “La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme, hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grandi risultati”, ha riconosciuto il presidente, ammonendo: “Non si deve mai aver paura dell’innovazione. Occorre però governarla, non esserne interpreti inerti e passivi”.

Il Capo dello Stato ha poi messo in evidenza che “tra i problemi, vi è quello che riguarda le presenze nelle sale cinematografiche. Purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale – i tanti nostri ‘Nuovo Cinema Paradiso’ – rappresentano un patrimonio di socialità”. “Le istituzioni sono quindi chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni”, ha continuato il presidente, rimarcando che “promuovere cultura vuol dire anzitutto promuoverne la libertà”.

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a cura di L.M.

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