Porta Lambertina a Senigallia si illumina di giallo per sensibilizzare sull’endometriosi
Senigallia è tra i Comuni che hanno aderito alla proposta del Team Italy della WorldWide Endomarch volta a creare maggiore consapevolezza rispetto all’endometriosi, malattia cronica tipicamente femminile, che pur essendo ampiamente diffusa tra le donne in età fertile – si stima che una donna su dieci ne sia affetta- non è altrettanto conosciuta.
In occasione del mese della consapevolezza dell’endometriosi, che ricorre a marzo, sono numerose le iniziative che vengono poste in essere. L’evento però più significativo per questa data è sicuramente la “call to action” rivolta a tutto il territorio italiano, nella quale si richiede agli amministratori locali di illuminare di giallo, nell’ultimo sabato del mese di marzo (27 MARZO o nel primo giorno a loro disponibile), un monumento del loro territorio per contribuire all’azione di divulgazione rispetto all’endometriosi. A Senigallia per l’occasione sarà illuminata di giallo Porta Lambertina.
Alice Pettinari referente del gruppo APE Marche, ci illustra le iniziative promosse da questa associazione per sensibilizzare al problema anche a livello locale.
Mi presento, mi chiamo Alice e sono volontaria e referente per il gruppo Marche dell’A.P.E. o.d.v. Associazione Progetto Endometriosi che è un’organizzazione di volontariato che nasce nel 2005 a Reggio Emilia da un gruppo di donne affette da Endometriosi le quali volevano creare un’associazione che rappresentasse loro e le 3.000.000 di donne affette da questa patologia che, purtroppo ancora oggi è poco conosciuta, seppur si stimi 1 donna su 10 ne soffra. Il nostro obiettivo è di fare informazione per cercare di ridurre il ritardo diagnostico (che si stima varia dai 7/8 anni), cercando così di ridurre anche i danni che essa porta, ed aiutare le donne che ne soffrono, ma anche le amiche o la famiglia.
In Italia ci sono ben 20 gruppi APE ed in 16 anni di attività sono stati realizzati oltre 1200 convegni.
Il Gruppo Marche nel 2019-2020 ha realizzato 4 convegni pubblici in presenza, molto sentiti e partecipati, nelle città di Senigallia, Pesaro, Ancona e Ascoli Piceno, poi a causa Covid sono stati annullati quelli in programma e riformulati online. Potete trovare l’APE ed APINE (pensato per le ragazze più giovani) nei gruppi social Facebook e Istagram mentre nel sito www.apendometriosi.it potete trovare tutti i nostri convegni, progetti ed iniziative oltre che le informazioni sui sintomi della patologia e i centri specializzati a cui rivolgersi.
Un progetto a cui tengo tantissimo è “Comprend-Endo” pensato per portare informazione alle ragazze delle scuole superiori. Nel Febbraio 2020 l’abbiamo realizzato negli Istituti di Pesaro con molto interesse e curiosità da parte delle studenti. Ora con il progetto “Ripart-Endo da me” è stato riformulato completamente online grazie a un fumetto che ha una grafica semplice e un linguaggio diretto, che sta riscuotendo un grande successo nelle scuole in cui il progetto è stato già realizzato. Gruppo APE Marche sta lavorando per poterlo realizzare presto anche nelle scuole locali.
Marzo è il mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi, e l’APE per far conoscere a quante più persone possibili la patologia, e fare così prevenzione, ha pensato all’iniziativa di #VetrineConsapevoli, ovvero colorare di rosa quanti più i negozi possibili esponendo i palloncini e materiale informativo.
L’altra iniziativa è una campagna Social con hastag #ParlaneSenzaFiltri #SapereAgire in cui le ragazze condividono la loro esperienza e la loro storia invitando tutte le persone a parlarne. Perché più se ne parla e più aumenta la possibilità di riconoscere i sintomi dell’endometriosi. Invitando le donne a parlarne senza filtri, perché tutti devono farsi portavoce di una malattia che è invalidante sotto tanti, troppi aspetti.
Concludo dicendo: “…Se qualcuno fosse venuto a sussurrarmi questa parolina su quel letto, a parlare nella mia scuola, nella mia palestra, nella sala d’attesa del medico, se avessi trovato qualche cartolina con scritti i sintomi di questa patologia o l’avessero data al mio ginecologo… bhe, forse avrei vissuto una favola diversa…”
Un caro saluto a tutti.
a cura di Barbara Fioravanti