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Piste ciclabili, ecco i progetti per Senigallia oltre al ponte sul Cesano

La pista ciclabile in via delle Rose a Senigallia

Dopo la notizia della posa dell’ultimo concio del ponte ciclopedonale sul fiume Cesano, tra Senigallia e Mondolfo, è naturale chiedersi a che punto sia la realizzazione delle piste ciclabili a Senigallia e nei comuni limitrofi, almeno quelli coinvolti nel progetto della ciclovia adriatica. Il primo passo è stato quello di intervistare Nicola Regine, assessore ai lavori pubblici di Senigallia, per una panoramica del territorio di competenza, ma successivamente pubblicheremo gli interventi di Nicola Barbieri, sindaco di Mondolfo, e di Maurizio Grilli, sindaco di Montemarciano. Questa prima intervista sarà in onda venerdì 6 e sabato 7 dicembre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM); un’ulteriore replica ci sarà domenica 8 a partire dalle ore 16:50 (la terza di tre interviste, indicativamente verso le ore 17:25). In questo articolo troverete solo alcuni concetti chiave ma cliccando sul tasto “riproduci” del lettore multimediale potrete ascoltare l’audio integrale.

Facciamo una panoramica dello stato attuale delle piste ciclabili a Senigallia. Adesso che c’è il ponte di cui si intravede insomma la fine dei lavori entro la prossima primavera, lo stimolo è appunto quello di terminare velocemente le piste ciclabili, ma nel territorio locale ci sono tanti problemi per adeguare le infrastrutture ciclopedonali alle conformazioni del territorio e agli insediamenti urbanistici.
E’ indispensabile dividere la ciclovia adriatica da tutte le altre infrastrutture ciclabili sia per questioni normative sia per questioni di finanziamento. La ciclovia adriatica è un’infrastruttura che parte dal Veneto e arriva in Puglia, è finanziata a livello nazionale e anche il progetto di fattibilità tecnica e economica e l’individuazione del percorso è avvenuto a livello regionale. Ci sono state di volte numerose accuse di immobilismo per quanto riguarda la realizzazione delle piste ciclabili. Questa cosa è assolutamente infondata perché volevo ricordare che solo negli ultimi tre anni sono stati realizzati 300 metri al Cesano, con un costo di 200 mila euro; a sud la pista ciclabile dal casello 182 verso Marzocca con un costo di 600 mila euro; e la pista ciclabile di via Anita Garibaldi dalla rotatoria fino a corso Matteotti che è costata come intervento complessivo il primo lotto circa 3 milioni di euro, il secondo lotto 2 milioni di euro. Questi interventi sono assolutamente costosissimi per cui è necessario che ci sia un cofinanziamento da parte della Regione o dello Stato, altrimenti diventano veramente insostenibili.

Per quanto riguarda la ciclovia adriatica, l’ultima novità è stata la posa dell’ultimo concio del ponte sul Cesano da parte della Regione che quindi ha dato un ulteriore input alla realizzazione di questa infrastruttura così importante per la mobilità dolce. Ora al Comune che cosa spetta?
Il Comune deve garantire a questo punto, in maniera prioritaria, il collegamento tra il ponte, che sarà terminato tra circa 3-4 mesi, e la pista ciclabile già realizzata a Cesano. Si tratta di un percorso abbastanza lungo di cui ci aspettiamo anche un finanziamento per il 2025 da parte della Regione. In ogni caso c’è da dire che un privato che vuole intervenire nell’area del Canneto subito a ridosso del ponte ha presentato una pratica al SUAP chiedendo di realizzare lui un tratto di ciclovia adriatica a scomputo degli oneri d’urbanizzazione e questa cosa è in corso di valutazione e in corso di approvazione.

Passando al lungomare Mameli l’ipotesi è quella di far passare il tracciato sulla strada o sull’arenile? Quali sono le soluzioni che state vagliando e quali sono le problematiche che state incontrando?
Il progetto è stato elaborato dalla Regione Marche, questo progetto prevede di mettere a senso unico tutto il lungomare Mameli ma comporterebbe moltissimi disagi perché non ci sono tante strade per poter tornare indietro. Il Comune vuole evitare di dover mettere a senso unico il lungomare così come è stato evitato di mettere a senso unico il lungomare tra il casello 182 e Marzocca perché questo avrebbe comportato di dover confluire tutto il traffico sull’incrocio sul semaforo di Marzocca che è già intasatissimo durante l’estate, quindi in quell’occasione abbiamo progettato la ciclovia andando ad occupare una quota a parte demaniale in modo da consentire di far rimanere la fila di parcheggi, il doppio senso, le alberature, il marciapiede, eccetera. Cominciamo di fare lo stesso intervento anche sul lungomare Mameli, anche se ci sono dei nodi da sciogliere soprattutto in corrispondenza degli edifici che insistono lato mare.

Come tempistica qua andiamo un po’ lunghi tra virgolette, qua si parla di ancora anni prima di veder realizzato qualcosa…
Sì, la ciclovia adriatica prevede un periodo lungo e prevede dei finanziamenti. Il tratto più urgente adesso è quello del Cesano. Per il resto bisogna farci trovare preparati con dei progetti già elaborati in modo di poter intercettare dei finanziamenti pubblici qualora dovessero essere banditi.

Per il tratto sud del lungomare come siamo messi? Nel senso che anche lì bisognerà proseguire il tracciato fino a Montemarciano e là invece che problematiche si incontrano?
Sì, le problematiche sono simili. La Regione Marche ci ha invitato a collegarci con i comuni limitrofi perché anche Montemarciano ha sostanzialmente le stesse problematiche, anzi, anche più spinte perché colpito dall’erosione costiera. Anche in questo caso cercheremo di evitare di dover mettere il senso unico e quindi cercheremo di progettare l’infrastruttura lato mare, rispetto al muretto esistente.

Invece per quanto riguarda i tratti di competenza comunale che quindi riguardano la parte non costiera del comune, come siamo messi? Quali tratti sono in fase di progettazione?
E’ necessaria una programmazione di breve, medio e lungo periodo, che riguarda anche i collegamenti delle frazioni che insistono sull’Arceviese o sulla Corinaldese per poterle collegare con il centro cittadino. Anche in questo caso si tratta di interventi molto importanti perché necessitano di dover espropiare delle quote di terreno, di dover riprofilare completamente le strade, di dover fare le cunette di scolo delle acque, le fognature e quindi queste opere potranno essere realizzate solo per stralci funzionali. Nel centro storico le prossime realizzazioni riguardano il completamento della pista ciclabile su via Anita Garibaldi, secondo e terzo stralcio, che dovrebbe arrivare fino a Piazza Diaz e anche quello sarà abbastanza costoso. In più si stanno studiando dei collegamenti funzionali tra i vari tratti delle piste ciclabili esistenti e mi riferisco soprattutto a Cesanella dove con brevi tratti si riuscirà a dare un percorso omogeneo.

Via Giotto a Senigallia
Via Giotto a Senigallia

In particolare c’è un’ipotesi di realizzare un tratto ciclabile su via Giotto alla Cesanella: è solo un’ipotesi oppure c’è qualche studio già in fase avanzata?
No, è tanto tempo che si pensa a realizzare questi collegamenti, adesso questo tratto verrà praticamente studiato e approfondito contestualmente alla realizzazione del nuovo polo 06 perché si tratta di un tratto abbastanza limitato di poche centinaia di metri che è possibile realizzare con risorse limitate.

Oltre al PercorriMisa, ci saranno altri interventi sul fiume?
Il percorrimisa in questo momento non è un percorso ciclopedonale fruibile da parte di tutti perché è una strada al servizio esclusivo dell’autorità di Bacino. Il comune ha tra l’altro l’obbligo di fare una manutenzione quantomeno annuale per garantirne la percorribilità. Noi cercheremo di togliere questo vincolo tuttora esistente affinché il percorrimisa possa diventare a tutti gli effetti un percorso ciclopedonale. Ovviamente anche dall’altro lato del fiume Misa sarebbe possibile realizzare un altro percorso ma nell’ambito delle priorità ci sono altre cose da fare, tra cui prima di tutto la ciclovia adriatica.

La zona di Sant’Angelo verrà implentata con percorsi ciclopedonali?
Sì una cosa molto richiesta è garantire un percorso in sicurezza lungo la via che collega via Capanna con Sant’Angelo, in quanto il percorso individuato sotto l’autostrada è pericolosissimo sia per i piedoni sia per le biciclette. Stiamo facendo di tutto affinché sia possibile realizzare un percorso protetto sopra il fosso Sant’Angelo, ma ci sono delle difficoltà oggettive e costi enormi. Stiamo cercando di trovare una soluzione a questa cosa che riteniamo importante.

Sicuramente il cicloturismo è importante ma non c’è solo una questione turistica: c’è una questione proprio di qualità della vita che va a incidere su tutti i residenti e di sicurezza?
Senz’altro e quindi l’impegno dell’amministrazione è rivolto proprio nel poter realizzare il maggior numero di percorsi ciclopedonali a vantaggio della sicurezza e della salute dei cittadini e anche dei turisti.

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La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)
La mappa delle piste ciclabili di Senigallia (particolare)