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Ostra, i fiori tra il fango dell’alluvione

La rimozione del fango dell'alluvione dal vivaio Agarbati a Casine di Ostra
La rimozione del fango dell'alluvione dal vivaio Agarbati a Casine di Ostra
La rimozione del fango dell’alluvione dal vivaio Agarbati a Casine di Ostra

18 agosto 1976, 6 febbraio 2001, 3 maggio 2014, 15 settembre 2022. Non sono date di compleanni, o di eventi familiari, sono le date delle quattro alluvioni che la nostra azienda ha subito nel corso degli anni. L’azienda agricola Agarbati è stata creata alla fine degli anni ‘60. La caratteristica di azienda familiare, anche se coadiuvata da dipendenti stagionali, ci ha permesso di superare i momenti difficili, come appunto le alluvioni.

Ma stavolta sarà dura, molto più dura, perché l’evento del 15 settembre è stato molto più devastante degli altri. Ero in casa quella sera, insieme a mia moglie e i miei figli, quando un amico mi telefona e mi chiede della situazione del fiume. Gli rispondo che non c’erano problemi particolari, dato che aveva smesso di piovere e le piogge non erano state copiose. Vista la sua insistenza, ho deciso di ispezionare il fiume, che dista un paio di cento metri da casa. Il fiume era tranquillo, pochissima acqua e limpida. Decisi così di fare un giro lungo l’asta fluviale, risalendo in macchina il territorio fino a Pianello dove vidi che il fiume stava salendo di livello. Poi sono andato a casa di un amico, ci siamo fermati a vedere con che tempistica il fiume cresceva, molto rapidamente. Tornato a casa, ho fatto allontanare moglie e figli e sono rimasto sotto il portico di casa a vedere cosa accadeva. L’acqua continuava a salire, le nostre serre erano già invase e piano piano la piena si stava avvicinando minacciosa a casa. Poco dopo le 22, sul muro di casa c’erano più di 70 cm d’acqua. Ho atteso il passaggio della piena. Dopo aver fatto un giro sul territorio e aver recuperato la famiglia, alle 5 di mattina sono andato a riposare.

Quando, dopo neanche un paio d’ore, mi sono svegliato, ho fatto un giro nella nostra azienda, nelle nostre serre: quello che non…

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