Skip to main content

Nuovo ponte Garibaldi, quali le perplessità per la città di Senigallia?

Senigallia, il vuoto lasciato dopo la demolizione di ponte Garibaldi. In secondo piano la provvisoria passerella ciclopedonale
Senigallia, il vuoto lasciato dopo la demolizione di ponte Garibaldi. In secondo piano la provvisoria passerella ciclopedonale
Senigallia, il vuoto lasciato dopo la demolizione di ponte Garibaldi. In secondo piano la provvisoria passerella ciclopedonale

La città avrà un nuovo ponte Garibaldi, in teoria entro pochi mesi. La primavera 2024 è infatti la previsione temporale (anche se i più pessimisti guardano già al 2025) per far rinascere l’infrastruttura recentemente abbattuta dopo che era stata danneggiata durante l’alluvione 2022. In seguito è stata quindi chiusa al transito, anche pedonale, nonostante abbia sorretto senza problemi pesanti mezzi con martelli pneumatici serviti poi a demolirla. Non mancano le osservazioni e le perplessità al progetto che è stato sottoposto al vaglio della struttura commissariale. Tra i nodi, la sua altezza.

Anas, soggetto attuatore, ha presentato infatti la bozza progettuale: il nuovo ponte Garibaldi sarà ad arco, simile a quello del Coppetto che (ri)sorgerà tra Ostra e Ostra Vetere, ma avrà arcate laterali più basse che fungeranno quindi anche da parapetto. Non sarà però inserito all’interno degli argini, come lo era il precedente, ma dovrà poggiarvi sopra, rimanendo quindi decisamente più alto rispetto a prima. Lo scopo di questa nuova infrastruttura più alta è quello di farvi passare sotto la maggior quantità di acqua possibile, così da avere meno problemi in caso di piena del fiume Misa, come invece avvenuto nel settembre 2022.

Al di là dell’aspetto estetico, proprio l’altezza è uno dei nodi al centro delle perplessità dell’amministrazione comunale che dovrà esaminare il progetto prima dell’appalto, anche se il suo parere non sarà vincolante come quello invece della Soprintendenza. Solo dopo il via libera di quest’ultima si potrà procedere ai lavori che si spera di vedere partire nei primi mesi del 2024.

Nel frattempo il Comune sembra intenzionato a presentare delle osservazioni al progetto Anas perché si possa agevolmente raccordare con la viabilità cittadina. Posizionare il ponte sopra l’argine in muratura significa avere una pendenza notevole, problematica non solo nel caso di transito di pedoni e biciclette. La pendenza potrebbe dare criticità sia nel salire sopra il nuovo ponte ma anche nello scendere da esso poiché si rischia di arrivare troppo a ridosso dei portici Ercolani o di via Rossini, dovendo quindi inserire dei sensi unici che andranno a complicare la viabilità cittadina.

Segui La Voce Misena sui canali social FacebookInstagramTwitter e Telegram, oppure scarica l’app da Google Play o da App Store.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.