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Notte europea dei musei 2024, aperta anche la pinacoteca diocesana di Senigallia – INTERVISTA AUDIO

L'ingresso della Pinacoteca diocesana di Senigallia
Pinacoteca diocesana, palazzo vescovile, curia, Diocesi di Senigallia

Sabato 18 maggio è la notte europea dei musei, iniziativa patrocinata dal Consiglio d’Europa e dall’Unesco per promuovere la conoscenza del patrimonio e dell’identità nazionale ed europea. All’evento aderisce anche la diocesi di Senigallia che aprirà dalle ore 21 alle 24 la pinacoteca diocesana in piazza Garibaldi. Così abbiamo deciso di intervistare Lorenza Zampa che da anni svolge il ruolo di operatrice culturale al suo interno dedicandosi proprio alle visite guidate di ogni età. L’intervista è in onda su Radio Duomo Senigallia (95.2 FM) oggi, venerdì 17 maggio, e domani, sabato 18, alle ore 13:10 e alle 20, con replica anche domenica 19 a partire dalle 17 circa. Sarà possibile ascoltarla anche cliccando il tasto play del lettore multimediale, mentre sotto troverete la versione testuale. Buon ascolto!

Chi viene in pinacoteca? Chi è il visitatore abituale?
Ci sono un po’ tutte le fasce di età, ma principalmente lavoriamo con gli adulti e con le scuole. Questo è molto bello perché ci permette di entrare in contatto con un pubblico che solitamente non è quello tipico dei musei di arte sacra. L’anno scorso, con l’omaggio al Perugino, in occasione del cinquecentenario della morte, abbiamo avuto un boom di visitatori, ma in generale il grosso del pubblico è durante i mesi estivi, grazie al turismo. E sono molte quelle che tornano.

Quali opere ci sono da vedere in pinacoteca e quali altre iniziative organizzate?
C’è un’esposizione permanente con opere che vanno dal 1300 a metà ottocento, una ricchezza anche temporale perché si abbracciano 5-600 anni. Si va dalle opere pittoriche, anche di nomi importanti come Barocci, Ramazzani, Perugino o Anastasi, fino a sculture lignee e ai paramenti sacri (calici, ostensori, pissidi ma anche le vesti), busti o reliquiari preziosi. C’è anche una parte di arredamento originale dell’appartamento dei vescovi. Cerchiamo di ravvivare l’offerta con laboratori di restauro o pittura, incontri, concerti di musica sacra con cori, persino cacce al tesoro con le classi di bambini, mostre temporanee e focus su temi specifici. L’obiettivo è quello di fornire sempre nuovi spunti e nuove prospettive per approfondire meglio le opere che magari possono essere anche già state viste. Abbiamo ospitato anche le opere delle chiese terremotate.

Com’è strutturato il percorso?
C’è una prima sala molto ampia che solitamente contiene dipinti di grandi dimensioni e che ha ospitato le pale d’altare delle chiese terremotate del 2016. Poi tra le altre 13 sale, alcune più grandi altre più intime, c’è anche una galleria pompeiana che separava l’ala giorno con quella notte, finemente decorata con l’effetto del trompe l’oeil su pareti e soffitto.

Per la notte dei musei cosa proponete?
A volte mostriamo una sola parte, un percorso tematico, altre volte una selezione delle opere perché è impossibile presentarle tutte. Quest’anno faremo una sorta di ripasso, un percorso generale di riscoperta delle opere contenute in pinacoteca. Saremo aperti dalle 21 a mezzanotte, faremo due turni di visita, alle 21:30 e alle 22:30 e il percorso durerà circa un’oretta. Come sempre sarà gratuito e non c’è obbligo di prenotazione.

Quali progetti futuri?
Per palazzo Mastai aprirà per l’estate una mostra sugli orologi dei papi, un’esposizione curiosa con un prestito anche dal Quirinale. Per la pinacoteca stiamo valutando alcune ipotesi tra cui un percorso su un pittore di Senigallia, Anastasi, che forse si conosce ancora poco e una serie di incontri sul Barocci. Poi ci saranno anche iniziative per il Giubileo del 2025, ma non vogliamo svelare nulla.

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