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Nella terribile notte

I resti dell'alluvione che ha colpito Senigallia
I resti dell'alluvione che ha colpito Senigallia
I resti dell’alluvione che ha colpito Senigallia: in foto via Andrea Costa

L’acqua s’insinua da sotto il portone; penso subito di mettere un panno per fermarla, ma non lo faccio, non serve: dilaga per tutta la casa, e sale, sale velocemente. Mi muovo da una stanza all’altra senza costrutto; perdo una ciabatta, lascio l’altra. Prendo qualcosa e metto in una borsa; ancora qualcosa, ma non sono sicura che siano oggetti importanti. è venuta anche mia sorella. Grazie al suggerimento di un’amica, abbiamo spostato le rispettive macchine; anche i vicini l’hanno fatto. Le consegno un pacco di fogli, documenti che ritengo siano da salvare. La luce se ne va; poco dopo cade un mobile, l’acqua non si ferma: è ora di andare. Metto un paio di scarpe da ginnastica vecchie e usciamo da casa.

Scendiamo i 4 gradini delle scale e nell’atrio l’acqua ci arriva al petto; attraversiamo il giardino sempre con l’acqua al petto; raggiungiamo la strada, la piccola via in discesa che dalla Statale Adriatica arriva al mare. Con le borse addosso arriviamo in cima, sulla Statale, dove l’acqua è notevolmente più bassa. Ci sono volontari della Croce Rossa ai quali diciamo che ci sono ancora abitanti nel condomino e, probabilmente nelle case lungo la via; gonfiano un gommone e si avviano. Intorno c’è acqua ovunque e nella stretta via scende come un fiume. Le persone che hanno lasciato le proprie case si guardano intorno attonite e incredule. C’è concitazione e non sempre lucidità anche fra gli operatori.

Non subito, ma nei giorni seguenti, quando in tanti si lavora alacremente per togliere acqua e fango dalle case, mentre si guardano oggetti pieni di fango che si è costretti a buttare, si fa largo una grande tristezza per le cose che si perdono. Fa male lasciare oggetti cari, fotografie, ricordi di famiglia. Fa soffrire anche lasciare andare i vestiti, la biancheria: tutto impregnato di acqua e fango. Anche i mobili e, con preoccupazione, si comincia a pensare alle ingenti spese cui si andrà incontro. E ci si chiede se un’allerta più tempestiva avesse…

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