Montemarciano e la giornata del creato: al centro del messaggio interreligioso ci sono ambiente ed ecologia
La diocesi di Senigallia promuove – tramite la pastorale sociale, del lavoro e per la salvaguardia del creato – la giornata per la custodia del creato che si svolgerà domenica 29 settembre, alle ore 16, alla parrocchia a Marina di Montemarciano. E’ un’iniziativa che si ripete ormai da qualche anno e che riveste una sua importanza anche perché dà slancio non solo all’impegno in chiave ecologista ma anche per il dialogo interreligioso. Perciò abbiamo pensato bene di intervistare il responsabile della pastorale senigalliese, Giovanni Spinozzi. L’intervista sarà in onda oggi, mercoledì 25, e domani, giovedì 26, alle ore 13:10 e alle ore 20, con un’ulteriore replica domenica 29 a partire dalle 16:50. L’audio è disponibile anche in questo articolo, assieme a un estratto testuale, cliccando il tasto “riproduci” del lettore multimediale.
Cos’è la giornata del creato, come si svolgerà e chi vi parteciperà?
Si tratta di un momento di preghiera interconfessionale, a cui parteciperanno il vescovo Franco Manenti per i cristiani cattolici, il rabbino Amos Zuares per la comunità ebraica di Ancona, Rachid Ouqqass vice imam del centro culturale Alnour per quanto riguarda la comunità islamica, e padre Luca Santoro per i cristiani ortodossi. Ma sarà presente anche il sindaco Maurizio Grilli per il comune di Montemarciano, il quale ha concesso il patrocinio alla iniziativa. Dopo il momento di preghiera saremo stimolati da una riflessione di Adriano Sella, scrittore e conferenziere impegnato nella promozione dei nuovi stili di vita; laico missionario nella custodia del creato, per molti anni ha lavorato in Amazzonia, vedendo con i propri occhi la deforestazione più selvaggia e la distruzione del paese. Nell’ultima parte sarà presentato il progetto diocesano Fratello Sole, nato per l’efficientamento energetico e la promozione delle comunità energetiche (CER) nelle parrocchie e strutture della diocesi, tale progetto il mese scorso ha dato vita alla fondazione di partecipazione Fratello Sole, struttura giuridica a cui potranno appoggiarsi tutte le comunità energetiche del territorio diocesano. Poi terminerà con una festa e un rinfresco.
Da sottolineare c’è il carattere interreligioso dell’iniziativa: è stato un processo faticoso o è venuto naturale?
La ricorrenza è nata dalla chiesa ortodossa, poi la chiesa cristiana ha assunto questa giornata, creando un gruppo ecumenico. A Senigallia è la quarta edizione e si è voluto mantenere questo aspetto: abbiamo chiamato i nostri amici e appena abbiamo chiesto di pregare insieme, tutti hanno risposto positivamente.
Quindi non c’è sempre quel conflitto tra le religioni?
La narrazione è un po’ diversa da ciò che emerge sui giornali. Perlomeno qui a Senigallia nascono spontanee le collaborazioni. Il nostro vescovo Manenti, su richiesta di diversi ortodossi, ha concesso l’uso della chiesa del Carmine per il rito ortodosso data la crescente presenza di persone dalla Romania, dall’Ucraina e altri paesi.
Vivere insieme significa anche agire: queste sinergie come si concretizzano?
Tutte le giornate del creato nella nostra diocesi hanno sempre un risvolto concreto. Nelle ultime due c’è stata la riqualificazione del parco della Cesanella e sul fiume Misa le testimonianze delle associazioni che hanno aiutato dopo la catastrofe. Oggi si parlerà di comunità energetiche, l’input è arrivato dalla settimana dei cattolici a Taranto. Qui è stato incaricato Giovanni Ciriachi per riflettere su come avviare una comunità energetica. Si è scelta l’area di Marina di Montemarciano, Marzocca e Montignano, installando 47 kW di pannelli solari fotovoltaici sui tetti della parrocchia di S.Maria della neve e S.Rocco di Marina di Montemarciano grazie alla parrocchia, al progetto Fratello Sole ed alla coop. Sociale “Spazio Comune”. Di fatto sono il nucleo produttore iniziale per dar luce alla prima comunità energetica della diocesi. Occorre però una veste giuridica con un ente no profit che riceva gli incentivi statali per poi riversarli su progetti sociali o ridistribuire nelle comunità più fragili. E’ stata avviata quindi la fondazione di partecipazione Fratello Sole.
Quindi ci si potrà appoggiare a questa struttura giuridica? Come funziona?
Nello specifico, se io ho un pannello e non utilizzo tutta l’energia prodotta, ogni kwh in eccesso che non consumo io ma viene consumato da un altro, quindi condiviso, riceve un incentivo. Questo viene messo in una cassa comune poi da redistribuire ai più poveri o usarli per progetti di utilità sociale. La chiesa cattolica si è data come linee guida anche quella di destinare il 50% della quota di questi incentivi per i poveri e le necessità sociali. Quindi una comunità energetica rinnovabile e solidale. Non si deve essere credenti per poter aderire, ma si deve sapere che fino al 50% dell’incentivo non verrà redistribuito perché sarà usato per fini sociali, il resto si.
Quindi è stato creato il contenitore, ci sono i pannelli: quindi si può partire?
Tecnicamente attendiamo il via libera dello Stato, ma tutto è pronto. Poi si chiamano le famiglie e si parte.
Chi può partecipare?
Chi vuole, sia famiglie, sia persone giuridiche; così anche un negozio, una piccola azienda, un condominio, sapendo però che ogni realtà vale un voto e che quindi il commerciante con un grosso negozio non comanderà più degli altri. E’ molto democratica l’impostazione. Gli iscritti devono stare sotto la stessa cabina primaria che riceve la corrente ad alta tensione; nel nostro caso c’è quella tra Marina, Montemarciano, Marzocca e Montignano. Ma nella diocesi ci sono altre sette cabine primarie, quindi l’idea è quella di fare in totale otto comunità energetiche. Costi iniziali non ve ne sono ma serve un produttore che abbia una certa potenza per poter partire.
Verranno installati anche altrove?
L’idea è di installarli anche sulla canonica di Marzocca e poi sull’oratorio di Montignano. Ci si potrà iscrivere sia come solo consumatore sia nella duplice veste di consumatore e produttore, quindi “prosumer”. Entro un mese credo si potrà partire. Anche Cariverona ci ha creduto finanziando il nostro progetto risultato vincitore di un bando specifico.
Quindi tornando all’iniziativa di domenica 29 settembre, come si declina questa sensibilità con la giornata del creato?
La giornata si celebrava anche prima, ma il punto di riferimento è l’enciclica “Laudato sì” del 2015, in cui papa Francesco ha messo chiaramente la questione ecologica al centro. Il rispetto del creato, la giustizia climatica, la sostenibilità verso i posteri e i cambiamenti climatici sono punti fondamentali del messaggio cristiano, un inedito. Poi c’è stata la “Laudate Deum” che è solo sui cambiamenti climatici, non era mai successo che la chiesa fosse così chiara su questo tema. Esiste quindi il peccato ecologico: chi inquina si deve confessare, come il peccato fiscale se non paghi le tasse. Si fa del male all’ambiente, al creato e ai posteri, quindi è stata posta la questione spirituale dentro la questione ecologica. Si fa leva sulla fede per richiamare sulla responsabilità ecologica. Per arrivare a obiettivi così importanti servono tutte le energie possibili, anche la spiritualità.
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