Montemarciano: ex Montedison senza bonifica
Dopo 21 anni di passaggi burocratici ed espletamenti normativi, stenta ancora a partire la bonifica definitiva dell’area denominata ‘ex Montedison’ di Falconara Marittima, al confine con Montemarciano. A sollevare il polverone, è proprio il caso di dirlo, sulla vecchia industria chimica della Montecatini abbandonata da oltre 30 anni, è l’on. del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni che, in Parlamento, svolgerà un’interrogazione rivolta al ministro della transizione ecologica. A Roberto Cingolani la deputata fabrianese parlerà di «ritardi macroscopici» nonostante i tempi rigidi previsti dalle leggi in materia. Di fatto, la bonifica non è mai stata portata avanti se non con opere molto parziali e il sito produttivo contaminato, di oltre 12 ettari, è ancora pericoloso a livello ambientale. Lo spunto arriva dai pentastellati di Montemarciano, che si sono attivati per chiedere un intervento di accelerazione e trasparenza su una vicenda che si protrae da decenni.
Precisamente dal febbraio 2001, quando il Comune di Montemarciano chiese di realizzare indagini sulla natura dei materiali e sull’eventuale pericolosità del campo di calcio adiacente alla parrocchia di S. Maria della Neve e S. Rocco, confinanti con l’impianto. Nel 2003 venne perimetrato il sito nazionale di bonifica di Falconara; per completare tutte le procedure amministrative e approvare i progetti di bonifica nelle aree inquinate il D.lgs.152/2006 impone una tempistica di 18 mesi, comprensiva del periodo per la presentazione e approvazione del Piano di caratterizzazione e dei suoi risultati, così come del progetto di bonifica o messa in sicurezza operativa, con relativa assegnazione dei tempi per la sua realizzazione. Da lì in poi cos’è successo? Nel 2005…
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