Mondolfo si batte contro la maxi antenna Iliad
L’ultima chance per Mondolfo è il Consiglio di Stato. Parliamo della maxi antenna della comagnia Iliad: sorge in un terreno privato vicino al parcheggio del cimitero in via Costa. E’ distante poche centinaia di metri dal centro storico. E ha suscitato fin da subito grandi perplessità e qualche polemica.
Da agosto la situazione viene monitorata da cittadini e amministrazione comunale, che segue da vicino l’evolversi della situazione. I dubbi sulla posizione, sulla reale portata delle onde e sui rischi per la popolazione sono culminati in un ricorso del Comune al Tar delle Marche, poi rigettato, e in un’assemblea pubblica convocata proprio in via Costa per decidere il da farsi e ribadire la posizione degli abitanti di Mondolfo.
Dopo l’annuncio del sindaco Nicola Barbieri, ora i cittadini confidano che si prosegua in questo iter oppositivo che ha ricevuto l’ok anche da alcuni esponenti della minoranza consiliare. Percorso che dovrebbe proseguire quindi con il ricorso al Consiglio di Stato. I residenti sono intanto sul piede di guerra mentre tra le ipotesi alternative prende corpo quella di realizzare opere di mitigazione che rendano la maxi antenna, meno impattante: attualmente è visibile già da fuori il centro abitato.
All’orizzonte anche una raccolta firme: «sulla salute siamo pronti a batterci» dicono i residenti, a cui fanno seguito le azioni degli amministratori. Il problema è che come già avvenuto in altre città italiane, casi analoghi sono stati rigettati dai tribunali per permettere al vantaggio pubblico di realizzarsi, in questo caso quello delle infrastrutture per le telecomunicazioni che servono a tutti noi, sia per la telefonia che per altre utilità.
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