Luigina Buti, suora di Ostra nella piccola comunità cattolica del Giappone
Alla vigilia del giorno che la Chiesa universale dedica alle persone consacrate, arriva dal Giappone una lettera di Suor Luigina Buti. È una suora canossiana, originaria di Vaccarile di Ostra. Ha frequentato le Magistrali presso la scuola del suo ordine, a Colle Ameno di Ancona. Poi la vocazione religiosa e la partenza, nel 1974, per il paese del Sol Levante dove tutt’ora vive ed opera.
Le sue lettere sono sempre tanto dense, alternano racconti di vita pastorale giapponese a riflessioni spirituali profonde, vere. “Nella mia parrocchia, oggi è stato un giorno speciale per la visita del vescovo e la celebrazione della cresima di tre ragazzi che mi erano stati affidati per la preparazione. Insieme abbiamo fatto un cammino con il cuore per riscoprire la bellezza della nostra fede che è una relazione personale con Gesù vivo e come crescere in questa relazione con Lui sotto la guida dello Spirito Santo che avrebbero ricevuto in modo speciale nel sacramento.
Nella società giapponese esiste una cerimonia per i giovani quando compiono vent’anni che li rende pubblicamente adulti e responsabili della loro vita. Nella vita di fede ho pensato che la cresima può essere paragonata a questa cerimonia che ci dona lo Spirito Santo e ci rende responsabili della nostra crescita nella relazione con Cristo. È stata una grande gioia fare questo cammino con questi ragazzi per alcuni mesi e continueremo fino a marzo quando termina per loro l’anno scolastico”.
I cattolici in Giappone sono una piccola comunità e Suor Luigina ci racconta della sua famiglia religiosa: “La mia stessa comunità dall’aprile scorso ha avuto dei cambiamenti e a settembre con l’arrivo di due nuove consorelle siamo diventate una comunità di dieci di cinque nazionalità: Giappone, Inghilterra, Filippine, Indonesia e ltalia. Al pensiero della chiesa universale ci si perde in questo grande mistero di Cristo che unisce tutti i popoli. Certo la domanda rimane: chi è Gesù per me come individuo, come nucleo famigliare, come comunità religiosa o sociale? Come manifestare Gesù se non lo si conosce personalmente, ma solo per sentito dire e solo per l’osservanza di alcuni precetti che pensiamo siano il cristianesimo? A ciascuno la risposta”.
Ancora una fotografia di questo lontano Paese e della presenza dei cattolici: “La pandemia in Giappone ci tiene ancora in maschera e se pure migliorate le ristrettezze la vita non è ancora pienamente tornata alla sua normalità. Comunque si va avanti lo stesso. Un’ultima notizia è che la nostra scuola ha celebrato il 70.mo di fondazione lo scorso novembre. Spero e prego che le nostre dieci mila e più ex-alunne siano nel mondo luce e sale della terra secondo il Vangelo che hanno sentito e vissuto con noi per tre o sei anni. Finché il Signore mi dà vita vorrei sempre essere un prolungamento della sua umanità per i vicini e i lontani. Sono certa delle vostre preghiere come anche voi siete sempre presenti nelle mie. Il Signore ci benedica e la Madonna ci protegga sempre”.
a cura di Laura Mandolini
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