Massimo Olivetti nuovo Sindaco di Senigallia
Con il 51,08 % dei voti (ottenuti con un’affluenza al voto del 52,68%), Massimo Olivetti è stato eletto nuovo sindaco di Senigallia. In un’aula consiliare abitata da un ‘altro’ popolo, il pomeriggio di martedì scorso ha rappresentato un punto di svolta nella storia amministrativa della città. Abbiamo raggiunto il nuovo primo cittadino senigalliese attraverso i microfoni di Radio Duomo Senigallia.
Un commento a caldo, Olivetti…
È stata una grossa sorpresa anche se andando tra la gente la sensazione era quella di un’attenzione molto forte nei nostri confronti, un seguito sincero. Adesso la sfida è molto grande e molto impegnativa, cercheremo di essere all’altezza di questo mandato: oggi ci concediamo il tempo della festa, poi vediamo di affrontare da subito il lavoro che ci si presenterà.
Da dove partire principalmente?
Dagli incontri con la gente, perché questo per noi è importantissimo: ricominceremo ad ascoltare i cittadini, proporremo loro delle ideee, vedremo come saranno accolte, se ci sono dei consigli e se delle priorità immediate. È importante anzitutto capire lo stato delle cose per iniziare la nostra proposta.
Una città amministrata praticamente da sempre dal centrosinistra ha anche una macchina amministrativa rodata in questo senso. Come vi aspettate il passaggio di consegne?
Credo che all’interno dell’Amministrazione, anche se sto dicendo qualcosa che qualcuno potrebbe definire utopia, il fatto che ci sia una nuova amministrazione, diversa dalla precedente, potrebbe essere uno spunto è uno sprone per chi lavora, perché potremmo iniziare un dialogo che magari da tempo non c’era più. Mi auguro che non ci siano preconcetti o pregiudizi, perché noi non ce li abbiamo. Spero che non ce li abbia nessuno contro di noi e attraverso un dialogo serrato ed un serio confronto si possano migliorare le cose.
Un occhio ai voti e alle percentuali…
È stata una battaglia sul filo di lana alla quale io non credevo, perché pensavo che Fabrizio avesse numeri molto più alti e che noi fossimo molto più bassi. È una buona soddisfazione, però come ho detto prima questo è il momento particolare, un po’ come quando una coppia si sposa e va in banca e chiede un mutuo: è da stupidi esaltarti nel momento in cui il mutuo si ottiene, bisogna poi restituirlo con gli interessi. Di questo ne siamo consapevoli.
L’esito regionale dello stesso ‘colore’ ha aiutato questo risultato?
Non credo, perché al di là delle polemiche dell’ultimo periodo il nuovo presidente non l’abbiamo visto (se non nella mia stanza, da soli senza fare tante tanta pubblicità). Poi è capitato che un paio di persone abbiano chiesto di poterlo incontrare e così è stato, in un clima molto disteso. Acquaroli ha già chiarito che per lui tutti i comuni hanno uguali diritti, come è giusto che sia, come per un sindaco tutti i cittadini hanno pari dignità Quindi non credo che abbia fatto un effetto traino. Adesso, a pochi minuti dai risultati, sento di fare questa valutazione. È una pagina importante che a noi chiede anzitutto di cambiare il modo di gestire le cose: dobbiamo fare in modo che la gente possa essere più coinvolta nelle decisioni e questo è il vero cambio storico, altrimenti il cambio di casacca conta molto poco.