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Marcia della Pace nazionale: quest’anno è la volta di Pesaro, più di un motivo per viverla

Perché una marcia per la pace? Quando proponi una iniziativa del genere molti se lo chiedono e molti scelgono proprio di non partecipare, perché non ne vedono il senso. Sottolineo allora due dimensioni che possono motivare. La prima motivazione riguarda proprio lo scomodarsi, il mettersi in cammino fisicamente verso l’obiettivo che è la pace. E’ un segno per dire: voglio muovermi, voglio mettere in atto dei cambiamenti che simbolicamente ricordo durante la marcia per la pace, ma che ogni giorno metto in campo nella scelte e nelle azioni: è una azione simbolica potente per me e per chi vede.

La seconda motivazione riguarda il fatto che si è insieme, perché non siamo soli nel desiderio e nella costruzione della pace. Insieme è dimensione cruciale del vivere e del cambiare, perché il vero rinnovamento si fa solo insieme, scambiando idee, confrontandosi, contaminandosi: le donne e gli uomini soli al comando hanno fatto già troppi danni al mondo intero.

Pesaro è stata scelta quest’anno come luogo per la 57a Marcia nazionale della pace, promossa dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, l’Azione Cattolica Italiana, la Caritas Italiana, il Movimento dei Focolari Italia, Agesci e Pax Christi Italia. La prima marcia fu il 31 dicembre 1968 a Bergamo voluta per contestare il modo consumistico di iniziare l’anno e per appoggiare l’impegno per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.

Quest’anno il titolo della marcia sarà “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”, tema scelto dal Papa per la prossima Giornata Mondiale della Pace 2025, legato all’anno giubilare e che si ispira in particolare alle lettere encicliche “Laudato Sí” e “Fratelli tutti”, e ai concetti di Speranza e di Perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare.

Alcune notizie pratiche. La Marcia si svolge il 31 dicembre con ritrovo intorno alle 15.30 al Parco Miralfiore di Pesaro per i saluti e una breve introduzione, proseguirà per il centro storico, il porto e il mare, durante il cammino ci saranno tre tappe con delle testimonianze legate al tema, terminerà in Cattedrale, dove alle 21 verrà celebrata la messa in diretta TV2000. Le tre tappe riguardano la prima il perdono con intervento di Giorgio Pieri del progetto CEC Comunità Educanti con i Carcerati della Comunità Papa Giovanni XXIII; la seconda il debito con interventi di Gabriele Guzzi, economista dell’Università di Cassino e di John Mpaliza Balagizi, attivista congolese di Peace Walking Man Foundation; la terza il disarmo con interventi di don Fabio Corazzina e Elio Pagani di Pax Christi. Ci sarà anche un’opera segno: le offerte raccolte durante la marcia verranno destinate alla ristrutturazione dell’asilo Madre Caterina Troiani nel campo profughi di Aida a Betlemme.

Paolo Gasperini

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