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Le Marche, terra di lavoro povero

Scritto da Carlo Leone il . Pubblicato in , .
lavoro, ferro, artigianato, operaio
Foto da Pixabay

Le Marche, terra di lavoro certamente anche se non sempre ben retribuito, ma soprattutto incapace di reggere l’urto dell’inflazione. Lo testimonia una indagine dell’Ires Cgil Marche che ha elaborato i dati forniti dal ministero dell’economia e finanze (Mef) relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche per l’anno d’imposta 2022. Indagine da cui emerge che c’è stata la ripresa post covid (e forse si potrebbe dire anche “Ci credo, dopo uno stop prolungato del sistema paese…”) ma l’inflazione ha di fatto mangiato quell’incremento del reddito dei marchigiani.

La fotografia è impietosa: secondo la Cgil Marche ammontano a 24,9 miliardi di euro i redditi  dichiarati nel 2023 da 1,1 milioni di contribuenti marchigiani, con un valore medio di 22.413 euro. Rispetto all’anno precedente, il reddito medio complessivo per contribuente è aumentato di 1.067 euro (+ 5%), tuttavia questo risultato è stato di fatto neutralizzato da un’inflazione che nel 2022 si è attestata al 7,6% (NIC – media annua, ISTAT). Riassumendo, la conseguenza è stata “una perdita del potere di acquisto per contribuenti e famiglie”, come spiega Marco Amichetti,  Ires Cgil Marche.

Ma ci sono altri fattori che poi destano ancora preoccupazione, come se già non bastasse a spaventare i marchigiani: i redditi dichiarati sono inferiori sia alla media nazionale (23.633 euro) sia alla media delle regioni del Centro (24.403 euro). Il 37,9% dei contribuenti marchigiani dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro, percentuale che sale al 72,2% dei contribuenti marchigiani per quanto riguarda la fascia reddituale fino a 26.000 euro. Un fattore che può sembrare di forte ingiustizia sociale è il seguente: coloro che dichiarano redditi superiori a 120.000 euro rappresentano lo 0,8%, sono poco più di 9.130 unità ma hanno un reddito superiore rispetto a 270.000 contribuenti più poveri (con redditi inferiori a 10 mila euro, il 24,2%). 

A livello provinciale va leggermente meglio solo per la provincia di Ancona, dove si registra il reddito medio più elevato (l’unica sopra il livello nazionale), con 23.658 euro, seguita da Pesaro Urbino con 22.516 euro, Macerata con 22.078 euro, Ascoli Piceno con 21.303 euro. A Fermo si registra il valore più basso con 20.634 euro. 

Essenzialmente la lettura è questa: le Marche sono una regione con forti disparità nella distribuzione della ricchezza complessiva e sostanzialmente povera, in cui il reddito medio è molto basso. Quello da lavoro dipendente ammonta a 20.614 euro, sotto la media nazionale (22.284 euro) e del Centro (22.541 euro), anche se in lieve crescita (+726 euro, +3,7%); il reddito medio da lavoro autonomo ammonta a 61.508 euro, con un significativo aumento rispetto all’anno precedente (+4.121 euro, +7,2%). Il reddito medio da pensione risulta essere di 18.527 euro e osserva un aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente.

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