Lavori sul tappo di detriti e ghiaia alla foce del fiume Misa
Sono iniziati nella mattinata di venerdì 26 agosto i lavori alla foce del fiume Misa, a Senigallia. Non si tratta dell’intervento di escavo definitivo, che sembra al momento accantonato, ma solo di uno scavo per aprire un varco nel tappo di detriti che si è formato quasi un mese fa. Lavori dunque necessari per ragioni di sicurezza: l’acqua fluviale è completamente bloccata e non riesce a defluire in mare, innalzando il livello del fiume in un periodo in cui tutti i corsi d’acqua d’Italia, e non solo, sono a secco; il che significa che alle prime piogge abbondanti si corrono dei rischi. Ma ci sono all’origine dell’intervento anche motivi legati all’igiene pubblica e all’immagine: il ristagno ha dato luogo a cattivi odori per la marcescenza di alghe e altre essenze, causando anche la colorazione marrone. Un brutto biglietto da visita per la città di Senigallia nel mese clou delle presenze turistiche.
I primi problemi si sono verificati a inizio agosto: i detriti – per lo più ghiaia, fango e rami – portati a valle dal fiume si sono fermati alla foce: la scarsa portata causata dalle piogge carenti ha fatto sì che non riuscissero a superare alcuni ostacoli e si fermassero in alcuni isolotti che da anni si formano nel tratto finale del canale. Qualche volta vengono rimossi da una piena, ma il più delle volte rimangono fermi per mesi dato che le correnti marine li respingono all’interno del molo di levante.
Il tema è stato trattato dalla politica numerose volte, anche in campagna elettorale, non sempre…
Continua a leggere nell’edizione di giovedì 1° settembre, cliccando QUI.
Sostieni l’editoria locale, abbonati a La Voce Misena