Lavori alle Grazie: si parte entro l’anno
Manca poco all’avvio dei lavori per la sistemazione della chiesa delle Grazie, nel complesso monumentale situato a fianco del cimitero maggiore. Lavori attesi da tempo perché l’edificio religioso è chiuso a causa della sequenza sismica che nel 2016 ha devastato il centro Italia. Dopo l’approvazione lo scorso 3 agosto in giunta municipale – l’ente comunale senigalliese è proprietario dell’immobile – della delibera n. 192/2021 con il progetto definitivo dell’intervento, si è in attesa dell’espletamento della gara per l’affidamento dei lavori.
L’obiettivo del restauro e recupero funzionale è quello innanzitutto di porre rimedio all’aggravamento dello stato della copertura e delle lesioni alla fodera muraria interna. Nel concreto, significa che verranno sostituite le travi ammalorate e messa in sicurezza la torre campanaria, ottenendo così l’agibilità strutturale dell’edificio, secondo le normative vigenti, e la piena fruibilità degli spazi oggetto di riqualificazione e valorizzazione. Di questo si occuperà la ditta durante il primo stralcio dei lavori per cui l’ente comunale mette sul piatto 340 mila euro dei 500 mila euro necessari mentre la Regione Marche ha concesso un contributo di 160 mila euro spalmati tra 2021 e 2022. Decisamente più ingente invece il costo dell’intervento complessivo, stimato nel 2019 in circa due milioni di euro. L’intervento partirà, come annunciato dall’assessore ai lavori pubblici Nicola Regine, nel prossimo autunno, dunque entro la fine dell’anno 2021.
Il sito della chiesa e dell’ex convento di Santa Maria delle Grazie, situato a circa tre chilometri dal centro cittadino, è un edificio monumentale fatto costruire da Giovanni Della Rovere dall’anno 1491 su progetto dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli, come voto per la nascita del figlio maschio Francesco Maria e quale mausoleo della famiglia roveresca. Nel complesso conventuale delle Grazie hanno lavorato grandi architetti del Rinascimento italiano. Vi era conservato uno dei massimi capolavori della pittura della città, ovvero la pala di Pietro Vannucci detto “il perugino” raffigurante la madonna col bambino e i santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco, Pietro, Paolo e Giacomo Maggiore, recentemente restaurata grazie al meccanismo dell’art bonus. Dai primi anni ’70 del secolo scorso, la parte est dell’antico convento venne utilizzata anche per dare alloggio a famiglie sfollate e come scuola elementare, poi dal 1978 divenne sede del museo comunale di storia della mezzadria “Sergio Anselmi” con duemila oggetti esposti, che testimoniano le condizioni di vita e di lavoro nelle campagne marchigiane nella prima metà del novecento.
Carlo Leone