La mostra “Sherlock Holmes story” tinge di giallo l’estate senigalliese
Il personaggio di Sherlock Holmes, forgiato dalla penna di Arthur Conan Doyle, rappresenta il testo sacro del giallo classico o deduttivo. In ragione di tale autorevolezza, sulla scia dell’investigatore residente al 221B Baker Street a Londra, è fiorita nella storia della letteratura una fitta nebulosa di testi apocrifi, ossia di racconti e di romanzi scritti da autori che hanno ripreso il personaggio di Doyle e lo hanno calato in una vicenda di loro invenzione, spesso lontana dai luoghi frequentati abitualmente da Holmes.
Accadde così che Joyce Lussu, nel romanzo del 1982 intitolato Sherlock Holmes. Anarchici e siluri, lo portasse addirittura dalle parti del Conero a inizio Novecento, alla ricerca, per conto della corona britannica, di una fabbrica austro-tedesca di torpedini sottomarine.
E nell’esatte 2021 Sherlock Holmes tornerà marchigiano e prenderà domicilio a Senigallia, precisamente a Palazzetto Baviera, dove, tra il 19 agosto e il 15 settembre, sarà a lui dedicata la mostra Sherlock Holmes story, nata dalla collaborazione tra la Fondazione Rosellini per la Letteratura Popolare e il Comune di Senigallia, da dieci anni compagni di viaggio nell’organizzazione di “Ventimilarighesottoimari in Giallo”, il festival del noir e del giallo civile ormai divenuto uno degli appuntamenti più attesi dell’estate senigalliese.
Gli spazi espositivi della mostra, ideata e curata da Fabio Manini e resa possibile dal contributo di Gabriele Mazzoni, uno dei maggiori collezionisti al mondo di libri e oggettistica riguardanti il celebre investigatore, offriranno al pubblico libri antichi italiani ed esteri, spesso nella prima edizione, introvabili e pregiate illustrazioni, fumetti, giochi, francobolli e altro materiale di ambito cinematografico e musicale.
Ma non è tutto, perché il catalogo della mostra conterrà una vera chicca, ossia la storia a fumetti inedita Sherlock Holmes e il caso della Madonna di Senigallia, disegnata da Andrea Fattori su sceneggiatura di Pelagio d’Afro, nome collettivo dietro il quale si celano gli scrittori D’Emilio, Fogliardi, Papini e Fabra. Sherlock Holmes diventerà così senigalliese a tutti gli effetti, come peraltro, in occasione di mostre degli anni passati, era accaduto a Topolino, che nel numero 3161 visitò addirittura la Camera Gialla della Fondazione Rosellini, e a Dylan Dog, impelagato, dalle parti della Rocca Roveresca, in una storia di fantasmi inserita nel catalogo della relativa esposizione.
Luca Rachetta