La Madonna delle Fonti di Serra de’ Conti
Dallo scorso luglio troneggia sulle Antiche fonti e lavatoio pubblico di Serra de’ Conti la nuova maiolica della Madonna delle Fonti eseguita dalle Ceramiche Sambuco Mario di Deruta.
L’opera, realizzata grazie al contributo di Mons. Umberto Mattioli in memoria della propria madre Pierina Giorgi, nativa di Serra de’ Conti, e dei coniugi Giuliano Grasselli e Maria Antonietta Montesi, è stata collocata in una nicchia preesistente della struttura, costruita tra il 1700 e il 1800 e di grande importanza per la comunità serrana poiché, oltre alla sua funzione primaria di fonte d’acqua e di lavatoio, è oggi una testimonianza storica della vita sociale dei tempi passati.
La ceramica è ispirata alla fontana del lavatoio della vecchia città di Nazareth, che ritroviamo alle spalle di Maria, e a uno dei più importanti pittori attivi nelle Marche nel XV secolo, Carlo Crivelli. Il volto della Vergine – il viso ovale, le labbra, lo sguardo – e la mano sinistra con cui Maria regge il cesto di bucato sono infatti ripresi dalla Madonna della Candeletta del Crivelli, datata a dopo il 1490. Dall’opera, eseguita per l’altare centrale della cattedrale di Camerino e ora conservata presso la Pinacoteca di Brera di Milano, oltre alla mano e al volto sono stati tratti anche il velo, che avvolge il capo di Maria ricadendo sulle sue spalle, e l’acconciatura dei biondi capelli.
L’abbigliamento della Madonna delle Fonti è invece più sobrio rispetto a quello della Vergine dipinta sulla tavola del Crivelli: Maria è infatti raffigurata con il tradizionale manto blu, rappresentante la volta celeste, e l’abito rosso, simbolo della sua natura divina.
Marco Pettinari