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Fanesi: «Valorizzare il patrimonio e rendere Ostra un paese al passo coi tempi» – INTERVISTA

Ostra- Foto da: Comune di Ostra

Valorizzazione del centro storico, con le sue bellezze architettoniche e le sue mura urbiche, ma anche alta attenzione all’edilizia scolastica e all’intercettazione dei fondi extracomunali disponibili grazie ai bandi ministeriali ed europei. Queste le linee guida dell’amministrazione Fanesi a Ostra che abbiamo intervistato nell’ultima puntata di Venti minuti da Leone in onda lunedì 30 settembre e martedì 1° ottobre alle ore 13:10 e alle ore 20 su Radio Duomo Senigallia. Un’ulteriore replica sarà in onda domenica 6 ottobre alle 16:50, mentre sarà sempre disponibile l’audio dell’intervista in questo articolo con un estratto testuale.

Partiamo subito con la vicenda di palazzo Censi.
Poco più di una settimana fa è implosa, quindi è crollata all’interno, non ci sono state macerie all’esterno dell’edificio, il tetto di una pertinenza di palazzo Censi, quindi non l’edificio principale. Chiaramente un tetto ammalorato per mancanza di manutenzione ordinaria. È un edificio di proprietà dell’azienda sanitaria: siamo assolutamente consapevoli che nelle priorità di intervento e di investimento dell’azienda certamente non c’è palazzo Censi di Ostra. È totalmente inutilizzato. Questi interventi tampone non risolvono il problema, spero sia possibile trovare un percorso condiviso per poterlo recuperare e riutilizzare. 

Quali prospettive future?
È talmente grande, è talmente bello che può essere, anzi a mio avviso, deve essere destinato ad usi diversi. Possono esserci spazi per la rappresentanza a piano terra, spazi destinati alle abitazioni nei piani superiori, ma può ospitare una struttura ricettiva. È stato fatto in passato uno studio per una ipotetica destinazione dell’edificio, ma su iniziativa dell’amministrazione di Ostra, non è stato condiviso con l’AST; l’intervento sarà dell’ordine economico almeno di una decina di milioni di euro. 

Nel prossimo futuro toccherà alla nuova scuola media Menchetti…
Assolutamente sì. Questa già è una buona notizia. La nostra comunità aspetta da circa 40 anni la nuova scuola media. Siamo veramente, profondamente, lieti di poter dire ai nostri cittadini che adesso sta diventando una realtà. Il cantiere è partito già da qualche giorno. Adesso stanno facendo lo scasso per le fondazioni. L’abbiamo voluta come una scuola modulare, quindi che possa in futuro crescere: ci sono due ettari di terreno, quindi ci potranno essere tutti gli sviluppi possibili e immaginabili. La nuova scuola sorge nell’area ex fornace, quindi è una zona baricentrica rispetto a chi vive nel centro storico o nelle frazioni. I tempi di lavoro saranno molto stretti e per l’anno scolastico 2026-27 i ragazzi potranno trasferirsi nella nuova scuola. 

Di quella zona già ne parlava la precedente amministrazione: che cosa è cambiato?
Di quell’area se ne parla da anni, era già stata individuata come area di destinazione per la nuova scuola più o meno 40 anni fa. Nel settembre 2019 abbiamo partecipato a un bando, il sisma 120, e il progetto è stato finanziato a marzo 2021. Poi è stato tutto fermo per un lunghissimo periodo ed è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale solo a inizio 2023 perché nel frattempo è passato da finanziamento del ministero, quindi italiano, all’interno dei fondi PNRR. 

Servirà solo la Manchetti?
Sì, si tratta di una delocalizzazione perché non era conveniente, né dal punto di vista logistico né economico, fare questo tipo di intervento sulla scuola di corso Matteotti con le sue criticità. MA quando ci siamo insediati avevamo le scuole tutte con delle gravissime criticità dal punto di vista della vulnerabilità sismica, tant’è che abbiamo sempre detto che una priorità della nostra amministrazione sarebbe stata quella di rendere sicuri tutti gli edifici scolastici. Questo abbiamo fatto. In questo momento, le scuole sono tutte sicure, sono tutte rispondenti alle prescrizioni della norma, sono tutte rinnovate e riqualificate. Abbiamo voluto anche lasciare le altre scuole come servizio di prossimità, un’attenzione che c’è anche a livello nazionale di non andare più a mettere tutti insieme in un unico polo scolastico tutti i servizi scolastici, ma lasciarli di prossimità soprattutto quelli per i bambini più piccoli. 

L’edificio già esistente in corso Matteotti che fine farà?
Sicuramente l’ala perpendicolare alla strada sarà abbattuta, probabilmente sarà abbattuto tutto. Una parte sarà sicuramente al servizio del palazzo come zona parcheggio, perché via Matteotti è sofferente da questo punto di vista. Per il resto ancora non sappiamo con certezza: probabilmente ci saranno delle strutture sportive da affiancare al palazzetto. In questo momento stiamo pensando a questo, ma vediamo. 

Per quanto riguarda le altre scuole?
La crocioni ha una primaria normale e una primaria a tempo pieno. Abbiamo mantenuto la scuola Morganti a Pianello perché riteniamo che una scuola sia un centro nevralgico per una frazione, quindi abbiamo ritenuto opportuno non solo riaprirla, ma investire su quella scuola. E’ stata messa a norma dal punto di vista sismico, è stata alleggerita da tutta una parte in cemento armato che gravava sulla struttura rendendola non sicura. Abbiamo partecipato a un bando e stato approvato il nostro progetto e in questo momento c’è un cantiere aperto per realizzare una palestra ad uso della scuola, che risponde anche a tutti i requisiti indicati dal pai, trattandosi di un’area alluvionale e alluvionata; questa è sollevata da serra, sotto ci sarà una specie di portico che servirà come aula verde per i ragazzi. Questo intervento ci ha dato la possibilità anche di abbattere un rudere che insisteva nell’area della scuola da decenni non utilizzato. Quindi lo spazio che viene tolto al giardino dalla nuova palestra è rimpiazzato da quello ottenuto dall’abbattimento del rudere. 

Altre iniziative in questo nuovo mandato?
Al momento abbiamo cinque cantieri aperti, a pioggia uno dietro l’altro: abbiamo il cantiere della nuova scuola Menchetti, c’è il cantiere della palestra della Morganti, c’è il cantiere del marciapiedi che unirà la frazione di Casine e Pianello, c’è il cantiere di uno spazio di accoglienza e ricettività per giovani, quindi una specie di ostello con anche una sala insonorizzata per esperienze musicali. Tra le progettazioni a cui stiamo lavorando c’è la pavimentazione nuova per piazza dei Martiri; la riqualificazione di tutta la cinta muraria; la riqualificazione di due accessi al paese. 

La torre civica sarà a fruizione turistica?
È possibile fruirne fino al primo livello di merli. Ci sono da fare degli interventi rispetto alla scala per arrivare su alla sommità ma è un intervento che si può mettere in conto.

La valorizzazione turistica e l’edilizia scolastica sono argomenti su cui la comunità ha delle grosse aspettative….
Assolutamente sì, ma ci siamo dati due linee di intervento. Da una parte è quella di conservare, prenderci cura e mantenere il più possibile, valorizzandolo, tutto il patrimonio storico-artistico che abbiamo. Dall’altra parte però cercare di avere un paese e un comune che sia al passo con i tempi e quindi capace di rispondere alle esigenze ma anche alle provocazioni della contemporaneità, quindi utilizzare gli strumenti, anche digitali, per poter rendere più accessibili i servizi e per creare anche nuovi servizi.

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