Intervista all’associazione Plastic Free Marche: «Ognuno può aiutare a salvare l’ambiente»
Nuova puntata di 20 minuti da Leone di carattere ambientale e ambientalista. L’ospite è il referente regionale dell’associazione Plastic Free Onlus, Leonardo Puliti, cittadino osimano da tempo impegnato nella salvaguardia del pianeta, innanzitutto cercando di creare una rete di contatti, di volontari e di referenti che possano dedicarsi a questioni ambientaliste. All’orizzonte c’è un protocollo d’intesa con il comune di Senigallia, al centro di un incontro con il sindaco Massimo Olivetti. Riproponiamo l’INTERVISTA radiofonica, andata in onda nei giorni scorsi, con la pubblicazione dell’audio e del testo integrale. Buon ascolto e buona lettura.
Cos’è Plastic Free, quando è nata e di cosa si occupa?
Plastic Free nasce nel 2019, inizialmente solo online: si faceva attività di sensibilizzazione online, poi piano piano è aumentato il numero di referenti, di volontari e adesso siamo diventati la prima associazione in Italia come numero di iscritti, con 1.200 referenti locali, provinciali e regionali e più di 260.000 volontari. Facciamo un’attività continua, giornaliera: i clean up, le passeggiate ecologiche di raccolta rifiuti sulle spiagge, sui parchi: si unisce sia l’attività fisica a quella prettamente ambientale. Poi facciamo sensibilizzazione nelle scuole, principalmente nelle scuole primarie. Abbiamo anche il discorso del salvataggio delle tartarughe: ogni anno oltre 40 mila esemplari muoiono per l’incuria dell’uomo. Il nostro compito è quello di recuperare le tartarughe in difficoltà, curarle, riabilitarle e poi chiaramente liberarle nuovamente in mare. Un’altra attività importante per noi è quella della collaborazione con i comuni, con i quali inizialmente stipuliamo un protocollo di intesa, un vero e proprio patto che è l’obiettivo di generare benefici per il comune, per il territorio e avvicinare l’ente e i cittadini alla tutela ambientale, quello che poi abbiamo iniziato con il comune di Senigallia proprio in questi giorni.
Cos’è il riconoscimento Plastic Free?
E’ un po’ come la bandiera blu per le località balneari: qua chiaramente si parla di ambiente, è un premio dedicato ai comuni che si sono distinti adottando una serie di misure per il bene delle future generazioni. Abbiamo 3 livelli di virtuosità che noi chiamiamo 1, 2, 3 tartarughe, sempre per motivare le amministrazioni comunali di adottare sempre nuove misure più vicine, più consone all’ecosostenibilità odierna.
Qual è la direzione verso cui guidate le amministrazioni comunali per liberare un po’ il territorio della plastica e dai rifiuti in generale?
Abbiamo dei pilastri, il primo: la lotta contro l’abbandono illecito che è sicuramente il punto più difficile da combattere; secondo punto la sensibilizzazione del territorio, quindi quanto un’amministrazione fa opera di sensibilizzazione attraverso le scuole, le parrocchie, i vari eventi che organizza; la collaborazione con la nostra associazione e con il nostro referente locale; come l’amministrazione gestisce i rifiuti urbani e attività virtuose realizzate.
Perché dici che la lotta all’abbandono dei rifiuti è difficile da perseguire?
Perché i territori sono ampi, il senso civico delle persone purtroppo non è sempre adeguato, nonostante ormai qualsiasi rubrica televisiva parli di ambienti, di problematiche ambientali, purtroppo continuiamo a vedere gente che getta pneumatici negli specchi d’acqua o le cicche di sigaretta continuamente a terra, rifiuti buttati lungo le strade. Qua da noi il problema è contenuto, però ti posso assicurare che in altri contesti i problemi sono molto più gravi e le amministrazioni impegnano anche risorse importanti per contrastarle con delle telecamere di sorveglianza,. Più siamo capillari, più riusciamo a collaborare e più riusciamo a prevenire le varie problematiche. Abbiamo contatti con le amministrazioni, è un’attività estremamente importante la nostra, dovremmo cercare di potenziare l’opera preventiva perché se lavoriamo solo di repressione non andiamo lontano.
Vi state occupando di Senigallia e del territorio limitrofo, possiamo individuare alcune problematiche che sono un pochino più evidenti, più pronunciate, oppure il territorio di Senigallia è più o meno in linea con le altre zone?
Sì, sono sempre quelli i problemi, noi qua non abbiamo, per fortuna, realtà particolari, diciamo che i problemi che abbiamo a Senigallia ce li abbiamo anche negli altri comuni delle Marche. Nella fascia costiera si riversano in gran parte i bagnanti nel periodo estivo, poi ci sono le foci dei fiumi…
Di solito i punti più inquinati sono quelli?
Impegnano molto di più, però anche ripeto tra Senigallia, Ancona, San Benedetto, Pesaro, Fano non è che cambi tantissimo. Quello che posso dirti è che trovo comunque amministrazioni aperte a confronto, amministrazioni che comunque investono tempo e risorse nella tutela ambientale, amministratori preparati sulle tematiche ambientali, questo rispetto a qualche anno fa ho visto un grosso miglioramento, quindi siamo sulla buona strada. C’è poi da considerare che il problema della plastica non lo risolveremo solo con Senigallia o le Marche, ma è un problema mondiale: per questo motivo Plastifree da quest’anno ha iniziato un’importante attività anche fuori dall’Italia, siamo già presenti diversi stati e quindi l’associazione è diventata ormai internazionale. Si sta cercando di replicare la struttura creata in Italia anche nelle altre nazioni, perché se teniamo noi un comportamento corretto, ma tutti gli altri stati che si affacciano sul Mediterraneo non lo tengono, è chiaro che otteniamo poco.
L’associazione è politicizzata?
Noi lavoriamo con amministrazioni di centro-destra, di centro-sinistra, con tutte. Ognuno di noi ha un pensiero, però se si vuole fare attività in Plastic Free dobbiamo cercare di rimanere in una posizione neutrale, ascoltare e rispettare tutti e confrontarci con tutti.
Andiamo sul personale, chi è Leonardo Puliti, come si è avvicinato a questa realtà?
Io vengo dall’Università di Camerino dove ho fatto chimica, ho fatto anche una tesi in chimica ambientale, quindi diciamo che mi sono formato a livello ambientale, poi lavoro da tanti anni ormai sul settore farmaceutico, mi occupo di altro, però la mia passione per le problematiche ambientali l’ho sempre coltivata. Nel periodo Covid, che magari è stato un po’ per tutti un momento di riflessione, di pausa, ho avuto un po’ più tempo per leggere e documentarmi, ho visto che era partita questa associazione, il problema della plastica l’avevo ben chiaro e reputo sia, in questo momento, il problema dei problemi, anche se secondo me non è ben visibile a tutti, considera che ormai le microplastiche sono arrivate dappertutto, addirittura nelle arterie delle persone e quindi stanno impattando anche sulla salute umana. Ho conosciuto comunque persone serie con tanta voglia di fare, tutti volontari, poi piano piano ho iniziato come referente a Osimo perché adesso abito a Osimo, poi da lì mi è stato proposto di fare il referente regionale, prima seguivo solo le Marche e adesso seguo anche l’Umbria.
Un’ultima questione, quella del protocollo o perlomeno dell’incontro con il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, che cosa è emerso?
Era il primo incontro che facevamo con l’amministrazione comunale a Senigallia, devo dire che l’ho trovato veramente molto attento al problema della plastica e alle problematiche ambientali, nonostante lui comunque sia un avvocato, quindi non è che è cresciuto con le problematiche ambientali, però devo dire l’ho trovato veramente preparato e quindi mi ha fatto molto, molto piacere, è stato veramente gentile, ha ascoltato un po’ quello che noi facciamo e si è detto disponibile affinché nasca una collaborazione anche nella zona di Senigallia.
In caso qualcuno volesse aderire all’associazione o volesse contattarvi, quali sono i vostri riferimenti?
Basta andare sul sito www.plasticfreeonlus.it, puoi seguire lì, c’è proprio una parte dove le persone possono aderire prima come soci e poi possono chiedere di diventare referenti, nel momento in cui chiedono di diventare referenti vengono valutate le candidature e se come ho detto prima rientriamo in tutti quei parametri viene data la possibilità alle persone di iniziare un’attività come referente locale, poi abbiamo anche la pagina Facebook che si chiama Plastic Free Marche, trovate tutte le informazioni. Invito sia i giovani neolaureati ma anche persone che non hanno competenze specifiche, che abbiamo bisogno di tutti, così come il pensionato, per dare un proprio contributo alla salvaguardia del nostro pianeta.
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