Industria e commercio ancora in difficoltà: terzo trimestre 2024 negativo
Il terzo trimestre dell’anno non porta con sé buone notizie per quanto riguarda la produzione industriale e l’attività commerciale. Dati in calo che, secondo Confindustria Marche, confermano il permanere di un clima congiunturale ancora debole, che sembra peggiorare di anno in anno.
L’ultimo rapporto presentato dagli industriali marchigiani parla di un consuntivo sul terzo trimestre 2024 negativo. Non è però una novità: il dato era ampiamente atteso, anzi anticipato da uno studio svolto alla fine del primo semestre sulle prospettive per la chiusura dell’anno. Di più: nel trimestre luglio-settembre 2024, l’industria manifatturiera regionale non solo registra attività produttiva e commerciale in calo rispetto ai primi mesi dell’anno, ma mostra un andamento sottotono anche rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2023.
Secondo i risultati dell’indagine del centro studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, la produzione industriale ha registrato una flessione del 3,0% nel terzo trimestre 2024 su base tendenziale (-3,8% nel secondo trimestre). Un dato ancora peggiore di quello nazionale che si attesta al -2,6%.
Meno peggio l’attività commerciale: nel complesso è in calo dello 0,4% rispetto al periodo luglio-settembre 2023, con una contrazione sul mercato interno e un aumento sul mercato estero. Le vendite sul mercato interno hanno registrato una diminuzione dell’1,6%, mentre le vendite sull’estero hanno registrato una crescita pari al 2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Unica nota positiva sembra essere quella occupazionale: nella media del trimestre luglio-settembre 2023, i livelli occupazionali sono cresciuti dello 0,8%.
Di debolezza del mercato interno parla il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali quale causa che influenza il report sul terzo trimestre 2024, anche se accompagnato da timidi segnali di ripresa nel mercato estero. «Pesa sull’economia regionale l’incertezza derivante dal debole andamento dell’economia tedesca, dall’acuirsi delle tensioni internazionali e dalle elezioni USA».
Se il contesto internazionale non è favorevole alla produzione industriale marchigiana, qualche beneficio nel contenere la negatività è data dalle «decisioni di riduzione dei tassi prese dalle banche centrali per sostenere l’economia e contenere l’inflazione» spiega ancora Cardinali che guarda al futuro con un cauto ottimismo: «In questo scenario – ha concluso – il miglioramento delle attività di esportazione, seppur ancora contenuto, è un buon segnale. Le aziende marchigiane stanno cercando di superare il momento difficile puntando sui mercati esteri, mantenendo allo stesso tempo un presidio significativo sui mercati più maturi e competitivi».
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