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Ilario Taus, il nostro prezioso ed instancabile corrispondente da Corinaldo

Un gioioso momento per Ilario Taus, premiato dall’ex sindaco Scattolini

In tanti nella chiesa di San Francesco a Corinaldo – martedì 25 gennaio – hanno voluto dare l’ultimo saluto a Ilario Taus, 86enne, deceduto venerdì all’ospedale di Senigallia a causa di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Ilario era una colonna di Corinaldo, memoria storica, con una breve esperienza come sindaco, è stato per tanti anni attivo nella gran parte dei circoli e le associazioni. Per Voce Misena una preziosa e costante penna, attiva più che mai, per raccontare la vivacità del suo paese e dell’intera vallata. Un passione per la scrittura e il giornalismo che aveva messo anche come portavoce dell’ex sindaco Livio Scattolini.

Ad unirsi al cordoglio della famiglia anche il sindaco Matteo Principi e il Capogruppo di minoranza, Luciano Galeotti. “A nome di tutto il Consiglio Comunale ci uniamo al cordoglio per la scomparsa del concittadino Ilario Taus – hanno detto – Pensare ad Ilario significa pensare alla comunità di Corinaldo. Tante volte infatti, da corinaldese amante della sua città, Ilario ha trasmesso ai sindaci e ai consiglieri comunali di ogni stagione le sue osservazioni e le sue preoccupazioni su una determinata situazione o problematica. Ma anche il suo impegno, in prima persona e nei tanti ruoli che ha ricoperto, sempre con un solo obiettivo: elevare la nostra Corinaldo.  Ilario insieme a sua moglie Marta, ha rappresentato per la nostra comunità un grande esempio di chi pensa ai più giovani e cerca in ogni azione di far crescere le persone. Con il proprio esempio, con la propria esperienza, con la propria attività. Un pensiero a suo figlio Francesco che ha la fortuna e l’onore di raccogliere lo straordinario patrimonio umano di Ilario e di Marta. Come il ciclismo che amava particolarmente, Ilario era un uomo del popolo, immerso nel popolo. Parecchi corinaldesi, forse la stragrande maggioranza, hanno un ricordo legato ad Ilario Taus, tutti lo conoscono. Un uomo generoso, dedito agli altri, propenso al legame, alla comunità. Partecipativo, in politica, nell’associazionismo, nel giornalismo. Forse amava il ciclismo anche per l’ardua metafora che questo sport racchiude, la caparbietà, le difficoltà, le salite che dobbiamo scalare e che attraversano il nostro quotidiano, la nostra esistenza”.

a cura di L.M.

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