Il virus in corsia
“Chi è purtat’ a l’eruism’ nun c’ l’ha scritt’ ntla faccia. La dòt’ sua è l’altruism’ e nun pènsa ndó s’ caccia.” Questo è l’inizio di una poesia dedicata a Stefano Patonico, il protagonista di questo libro, scritta da suo fratello Franco.
Un incipit che non ha bisogno di essere tradotto in italiano, e che fa comprendere appieno la personalità di questo uomo. Stefano è stato il primo operatore socio-sanitario dell’Ospedale di Senigallia ad ammalarsi di Covid-19 e, probabilmente, il primo senigalliese in assoluto, perché c’è chi afferma che il virus circolava già da marzo. La storia dell’ ”Angelo della Corsia”, come è stato definito da amici, parenti e dai suoi assistiti, perché Stefano ha un cuore grande è partita dalle sponde dell’Adriatico per poi arrivare al cuore di tutti gli italiani e lo stiamo vedendo con il libro che lo stanno acquistando in molti.
Nel libro è presentato il suo ‘dramma’, la battaglia contro questo nemico invisibile che ancora oggi stiamo combattendo. Il ‘fenomeno’ Covid si percepisce nella sua complessità anche partendo da questa piccola storia. Il racconto è stato volutamente lasciato in prima persona, in modo che il lettore si immedesimi in quello che ha vissuto Stefano (e la sua famiglia) dal primo all’ultimo istante della malattia, senza filtri o interpretazioni di alcun genere. Ne è venuta fuori una narrazione efficace e diretta, che dalla prima all’ultima riga rapisce l’attenzione del lettore.
“È stato per me un onore scrivere questo racconto – afferma il giornalista Paolo Battisti autore del libro – perché è fondamentale che resti la memoria di queste storie e di questa malattia. Questo è il momento più difficile che intere generazioni abbiano mai vissuto”.
Il libro è “impreziosito” dalla Prefazione di Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo, divulgatore scientifico e accademico italiano Silvestri spiega come affrontare il Covid-19 dal punto di vista sia medico che psicologico (è sua la pagina FB “Pillole di Ottimismo”), non nascondendo le difficoltà del momento ma dando preziose indicazioni sul futuro. Al termine del libro lo stesso Silvestri ci fornisce uno strumento estremamente importante: “Il decalogo intelligente per una nuova normalità”.
Tolte le spese dell’editore, il ricavato del libro andrà in beneficenza.