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Il pugilato senigalliese ha perso una sua stella

sergio mencarelli voce misena
sergio mencarelli voce misena
Sergio Mencarelli sul podio più alto del Mondiale Militare

Si è spento a 78 anni l’ex pugile iridato ai campionati militari dei pesi mosca. Esponente della boxe senigalliese ai vertici negli anni 60 e 70.

Lo ha ricordato in un’intervista su Radio Duomo l’ex pugile Paolo Pizzi.

Chi era Sergio Mencarelli?
Sergio Mencarelli è stato uno dei tanti giovani che nel 1960 ha iniziato a frequentare la palestra dell’Accademia Pugilistica Senigallia dopo essersi appassionato allo sport del pugilato seguendo le Olimpiadi di Roma del 1960. Nel giro di pochi anni si è affermato per le sue qualità e così è diventato campione italiano dilettanti nel 1966 a Genova; in quei campionati nazionali divennero campioni italiani anche il senigalliese Giorgio Mancinelli e il falconarese Vladimiro Riga. Mencarelli venne richiamato al sevizio militare e questo gli permise di allenarsi per i Mondiali militari che vinse regolarmente. Successivamente è stato selezionato per partecipare alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 ma per il suo aumentato peso corporeo sarebbe dovuto passare dai pesi mosca ai pesi gallo. Sergio rifiutò la proposta dei tecnici della nazionale azzurra e così anziché andare alle Olimpiadi si ritrovò a fare il suo mestiere di imbianchino.

Negli ultimi anni è ripresa l’attività della gloria Accademia Pugilistica, una scuola che ha formato campioni che hanno dato lustro a Senigallia in questo sport. Cosa ci può raccontare degli anni d’oro del pugilato a Senigallia?
Il pugilato a Senigallia ha tradizioni molto radicate, già nel 1923 Erminio Spalla, campione europeo dei pesi massimi, si esibiva allo Stadio di Senigallia assieme ad altri campioni italiani. Poi negli anni 30/40 con Ottorino Cinti c’è una forte ripresa della noble-art. Fra i suoi primi allievi figura anche Giuseppe Orciari, poi Sindaco di Senigallia.Negli anni 50 si gettano le basi dell’exploit dei decenni successivi con Gino Zenobi. Il successo è dovuto ad un grande maestro come Leonello Mazzanti, detto Gramaccin, che è stato l’allenatore di Mencarelli, Mancinelli, Giacomini, Magini, Saltarelli fino al titolo europeo conquistato da Giuseppe Martinese. Silverio Gresta è il manager che cura gli interessi della società che annovera negli anni dirigenti di assoluto valore come Raoul Spaccialbelli, Gualtiero Donninelli, Enzo Marinelli, Lucio Massaccesi, Paolo Antognini, Corrado Buffarini, Ugo De Nicola, Elpidio Stortini e tanti altri. Il senatore Merloni fondatore delle industrie Ariston di Fabriano, fu il precursore degli sponsor nello sport sostenendo economicamente l’Accademia Pugilistica Senigallia. Negli anni 60-70-80-90 Senigallia è spesso in televisione nazionale per le riunioni di pugilato che vengono organizzate dall’Accademia Pugilistica . Sul ring senigalliese sono saliti tanti grandi campioni come Nino Benvenuti, Sandro Lopopolo, Bruno Arcari e Massimo Consolati. Dopo qualche anno di torpore si può affermare con certezza che oggi l’Accademia Pugilistica sta riprendendo vigore grazie ad un giovane gruppo guidato dal presidente Cristiano Solustri coadiuvato da Andrea Santelli, Gordon Magi, Andrea Ruggeri con i due tecnici Flaviano Polinori, 5 volte campione italiano dei pesi medi, e Danilo Vici

Una domanda che potrebbe interessare ai giovani che ci leggono. Per avvicinarsi alla pratica agonistica di una tale attività sportiva bisogna avere attinenze particolari? Comporta molti rischi? Si può praticare anche a livello non agonistico e il detto “nel primo giorno di pratica pugilistica, l’istruttore ti rompe il naso” è vero o è solo una mera leggenda metropolitana?
C’è stato un periodo in cui il pugilato è stato fortemente criticato per la sua pericolosità e vi sono tante storie , tanti film, tanti libri che descrivono questo mondo in tutti i suoi risvolti. Storie di campioni veri e di campioni finti. Non sono mancati episodi tragici legati a varie cause, ma oggi il pugilato è praticato in condizioni di assoluta sicurezza e non vedo motivi per cui se un giovane è attratto da questo sport non possa avere il diritto di praticarlo. La boxe è definita la “noble art” proprio perchè ricca di valori morali e di rispetto dell’avversario con regole ben precise da rispettare. Per inciso rappresenta la metafora della vita con i suoi alti e bassi, ogni pugile quando cade si impegna a rialzarsi per continuare la sfida sportiva. Come nella vita può capitare di cadere, di scivolare e ogni persona deve rialzarsi…..

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