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Il pop artist Francesco Diotallevi torna a Senigallia coi suoi “Bigol”

Da circa un mese delle piccole e strane creature color lilla stanno apparendo nel centro storico di Senigallia: curiosi esseri, a metà strada tra la farcitura di un fumante hot dog e un fiabesco elfo di una qualche terra di mezzo. Sono i “Bigol”.

A un anno di distanza dai “Pink Monsters” anche i “Bigol” hanno iniziato a invadere la città, ma invece che essere affissi come manifesti per le vie senigalliesi, è possibile trovarli accanto a un monumento, intenti ad ammirare una piazza o occupati in faccende private noncuranti degli occhi indiscreti di chi passeggia sotto i Portici Ercolani.
Se vi dovesse capitare di imbattervi in una di queste piccole canaglie a forma di würstel allora avrete tutto il diritto di portare il “Bigol” a casa con voi e raccontare, magari, questo bizzarro incontro sui vostri canali social.

L’artista pop Francesco Diotallevi non è nuovo a questo genere di performance, una sorta di gioco di società col quale cerca di mettere in relazione le sue creazioni artistiche con un possibile pubblico, fuori da quelli che sono i contenitori e i canali tradizionali. Internet e in particolare l’utilizzo dei social network interpretano in questi casi un ruolo fondamentale, perché è proprio attraverso la rete che l’artista comunica e fa conoscere il suo lavoro. La posizione di ogni “Bigol” viene infatti presentata sui canali social di Diotallevi con una foto, una breve descrizione e le coordinate esatte di dove si trova la piccola tela.

Dopo aver studiato disegno e animazione alla Scuola del Libro di Urbino ed essersi diplomato nel 1995 all’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 2000 Francesco decide di abbandonare la Corrente Informale e inizia a dipingere storie su tela, basate su fiabe, letteratura, mitologia e vita quotidiana.
Il suo stile, caratterizzato da colori accesi, vernice uniforme e un marcato tratto nero che definisce i personaggi torna naturalmente anche in questo suo ultimo lavoro.

Come per i “Pink Monsters” anche per i “Bigol” la performance nasce da un desiderio ludico e ironico di condivisione. I “Bigol” sono dipinti ad acrilico su piccole tele 15×20 cm che vengono abbandonate dall’artista nei luoghi a lui più cari o simbolici di Senigallia, come nel caso della seconda opera posizionata dietro alla Fontana del Nettuno, in Piazza Roma, in cui un “Bigol” scappa a gambe levate con in mano una sega e nell’altra un braccio di quello che tutti i senigalliesi conoscono come “l’monc’ in piazza”.

Fuori da uno spazio istituzionale preposto all’esposizione, i “Bigol” si mostrano a spasso per la città come pestiferi mazzamurelli, le dispettose creature della tradizione folclorico-fiabesca presenti nelle regioni centro-meridionali del nostro Paese, dalle Marche fino alla Sicilia. 

Marco Pettinari

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