Giornata della vita consacrata, la presenza di frati e suore nella nostra diocesi
Il 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore, la Chiesa, da 27 anni, celebra la Giornata mondiale della Vita consacrata ed è anche un’occasione per conoscere la presenza di suore e frati nel nostro territorio diocesano. Nel tempo le comunità religiose sono praticamente sparite da tanti nostri paesi, il calo delle vocazioni tocca proprio tutti, i conventi ed i monasteri vuoti ci ricordano una profonda trasformazione della vita ecclesiale con cui fare i conti. Mercoledì 1 febbraio 2023 sarà il vescovo Franco Manenti a presidere, alle ore 18.00, la S. Messa dedicata ai consacrati, in occasione della festa della Madonna della Speranza.
Nella diocesi di Senigallia le suore sono presenti a Senigallia nel convento di clausura delle Benedettine, nell’Istituto ‘Beato Palazzolo’ del lungomare Alighieri e all’Opera pia ‘Mastai – Ferretti’, dove prestano servizio le suore di S. Anna – Tiruchirapalli. Ad Arcevia il monastero ‘S. Giovanni Battista’ ospita le Clarisse dell’Immacolata, le Gianelline opeano nella casa di riposo dello stesso centro montano, a Montale resiste una piccola comunità delle suore Francescane missionarie del Sacro Cuore. A Corinaldo le religiose della ‘Famiglia apostolica per la Chiesa’ è particolarmente attiva nel santuario di S. Maria Goretti, a Marotta è presente una Suora delle Maestre Pie Venerini.
Sono i francescani a mantenere viva la presenza dei frati in diocesi, in due piccole comunità: i Minori presso il santuario S. Pasquale di Ostra Vetere, i Cappuccini nel convento S. Giovanni Battista di Corinaldo.
Una particolare forma di consacrazione è quella dell’Ordo virginum (Ordine delle vergini), la più antica forma di consacrazione della donna nella Chiesa, riscoperta dopo il Concilio Vaticano II con la promulgazione del nuovo Rito, il 31 maggio del 1970, e la ritrovata possibilità di consacrare, nel seno della Chiesa locale, donne che restano nel proprio ordinario contesto di vita. È una forma di consacrazione definitiva, che avviene nel contesto di una solenne e pubblica celebrazione presieduta dal Vescovo, che convalida il loro proposito di verginità e di dedicazione alla Chiesa locale. Le consacrate vivono ‘stili’ vocazionali diversi nelle normali condizioni di vita della gente e nella nostra diocesi sono sei.
L.M.
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