Gioco d’azzardo: il Forum delle associazioni familiari delle Marche chiede misure di contrasto
Sempre più allarmanti, purtroppo, sono i dati relativi alla diffusione del gioco d’azzardo tra i giovani nel nostro Paese. Secondo una recente indagine, solo nel 2023, il 37% dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni ha praticato giochi di azzardo o di fortuna, favorendo soprattutto il canale on line nel 64% dei casi (Fonte Nomisma). Di fronte a tale scenario, ci si chiede: quanto possono contribuire sotto il profilo educativo le principali agenzie di crescita dei nostri figli come la famiglia e la scuola? La risposta è: molto e con atteggiamenti e messaggi non equivoci e concreti.
Da alcuni anni, ad esempio, è divenuta una prassi da parte di alcuni nonni regalare a Natale ai nipoti adolescenti biglietti del “Gratta e vinci”. Sì tratta di un comportamento profondamente diseducativo perché espressione della mentalità secondo cui solo con l’azzardo, prima o poi tutto nella vita si aggiusta. Eppure non è affatto così. Sono sotto gli occhi di tutti le statistiche di quante persone e famiglie si siano rovinate a causa di scommesse sfrenate di vario tipo, con conseguenti drammatiche situazioni di indebitamento, anche ad usura, per interi nuclei familiari. Sull’azzardo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stima, per il comparto giochi, una raccolta per il 2023 pari a 149 miliardi di euro che portano all’Erario un gettito di 11,8 miliardi, in crescita rispetto ai 136 miliardi raccolti nel 2022 (11,2 miliardi di gettito). Dati, in sostanza, impietosi. Nonostante questi dati la Regione Marche ha modificato, nel mese di luglio 2023, la legge Regionale n.3 del 7 febbraio 2017 che determinava le distanze delle sale da gioco dai luoghi sensibili, come scuole chiese ed altro, riducendole sensibilmente.
Il Forum delle Associazioni Familiari ha intrapreso di recente un’azione per provare a richiamare l’attenzione delle varie agenzie educative sul fenomeno dell’azzardo attraverso l’istituzione di una Commissione che si prefigge ora l’obiettivo, con l’ausilio di esperti del settore che hanno maturato una notevole esperienza in materia, di mettere in campo forze e progetti per sensibilizzare tutti sulle conseguenze serie e drammatiche dal disturbo del gioco d’azzardo. Ma è necessario che lo Stato, in primis, faccia di tutto e spenda ogni energia possibile per ridurre il consumo di azzardo la cui diffusione, purtroppo, è direttamente collegata ad una forma di pubblicità persuasiva e ingannevole nel cui tranello tanti, purtroppo, finiscono per cadere. Si chiede, dunque al Governo, impegnato in questi giorni a licenziare un possibile piano di riordino: la riduzione del consumo di azzardo; il forte contenimento dell’azzardo e la sua rigida regolamentazione; lo stop alla pubblicità diretta e indiretta con ogni mezzo e su ogni organo di diffusione cartacea ovvero on-line, anche attraverso notizie sull’andamento delle scommesse.
Paolo Perticaroli
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