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Fondazione ‘Maria Grazia Balducci Rossi’ vicina ai malati di Alzheimer, bambini cardiopatici, persone sole

Sarà un centro diurno per dieci persone affette dall’Alzheimer quello che nascerà a Ripe all’interno della casa di riposo Opera Pia di Trecastelli. La struttura, i cui lavori si prevede saranno ultimati entro l’anno, verrà realizzata grazie al contributo economico della Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi per i più bisognosi. Si tratta di uno dei tre progetti su cui, come emerso dal recente Consiglio di amministrazione, la fondazione ha intenzione di lavorare nei prossimi anni, nel segno della sua missione di vicinanza e supporto verso i più bisognosi. L’obiettivo della fondazione è cercare di ridurre la solitudine di questi malati e il peso della cura dei loro familiari, per permettere a questi ultimi di andare a lavoro sapendo di lasciare i loro cari in mani sicure.

Inoltre, in un periodo in cui nel dibattito pubblico prevale la narrazione del continente africano solo in termini migratori, la Fondazione, presente in Costa d’avorio da circa vent’anni con un centro socio sanitario, ha intravisto la non curanza dell’Occidente verso gli africani più indifesi: i bambini ammalati che non possono curarsi in Africa. Il ponte che la fondazione che costruito negli anni tra l’Italia e l’Africa si è, così, rafforzato con un progetto che prevede di eliminare la morte sicura di bambini che nascono con malformazioni cardiopatiche. I bambini arriveranno in Italia, in particolare all’ospedale Torrette di Ancona, e saranno sottoposti a operazioni cardiochirurgiche a spese della fondazione, per poi tornare nel proprio paese d’origine. Il progetto in fase completa di realizzazione prevede di coinvolgere dai 7 ai 9 bambini africani all’anno. Già lo scorso dicembre, grazie a un corridoio umanitario, la fondazione aveva finanziato l’intervento chirurgico di una bambina camerunense di un anno operata presso l’ospedale Torrette di Ancona.

Nel segno dell’aiuto ai più bisognosi che contraddistingue la fondazione, si sta lavorando anche su uno dei problemi sociali più importanti del futuro delle persone non autosufficienti e con disabilità: il progetto “Dopo di noi”. L’obiettivo è garantire aiuto e supporto a disabili gravi rimasti senza famiglia, quando questa non è più al suo fianco nella quotidiana opera di cura e sostegno.

Oltre agli impegni presi per il futuro, la Fondazione continua il suo lavoro quotidiano nella cura e aiuto verso i bisognosi in Africa e in Italia. In Africa, è impegnata da oltre vent’anni in Costa d’Avorio dove ha costruito e gestisce con personale ivoriano retribuito dalla fondazione, un ospedale, un laboratorio analisi, un reparto di maternità, una farmacia, un centro vaccinale, una scuola materna e una scuola di alfabetizzazione, oltre all’attività di assistenza domiciliare degli anziani non autosufficienti. In Italia, invece, due anni fa ha avviato il progetto ‘persone sole‘, che prevede attività di compagnia e vicinanza nei confronti di persone sole, spesso anziane, nelle loro abitazioni o presso le case di cura, come quella di Trecastelli in cui nascerà il centro Alzheimer.

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