Fondazione Città di Senigallia, la giunta regionale lascia Canafoglia commissario per un altro anno
La notizia del rinnovo dell’incarico, da parte della Regione Marche, all’avvocato Corrado Canafoglia quale commissario straordinario della fondazione Città di Senigallia ha fatto subito il giro del paese. C’era tempo fino a metà aprile perché la giunta Acquaroli prendesse una decisione dopo la “mini” proroga (l’incarico era scaduto il 28 febbraio) ma non è servito attendere fino alla fine perché dalle relazioni e dal documento istruttorio, la situazione è sembrata molto chiara al presidente regionale.
Le difficoltà non sono del tutto state superate, c’è bisogno di operare ancora in gestione straordinaria e i tempi di insediamento di un nuovo cda (per il ritorno alla gestione ordinaria) non sono compatibili con le urgenze in cui vive l’ente socio assistenziale senigalliese. Ma non tutti la vedono così.
Dal centrosinistra cittadino e regionale, infatti, continuano a piovere attacchi che ovviamente oggi si concentrano sulla scelta presa all’unanimità dalla giunta regionale di rinnovare l’incarico a Canafoglia fino al 30 aprile 2024 “e comunque fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2023”. Tra chi ha sempre criticato il commissariamento (e anche il commissario) c’è Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in Regione: «Resto sbalordito di fronte alla totale assenza di valide motivazioni che hanno portato la giunta Acquaroli a prorogare l’incarico del commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia. Basti dire che è stato lo stesso commissario, fin dalla premessa della sua relazione di fine mandato, a parlare di gestione difficoltosa. Un eufemismo, considerati gli irrisori risultati ottenuti, per di più ottenuti quasi esclusivamente sulla pelle dei dipendenti, vittime di demansionamenti e licenziamenti, e tagliando i servizi erogati dall’ente».
L’ex sindaco ricorda anche che «sulla nomina del commissario straordinario pende ancora un ricorso davanti al presidente della Repubblica riguardante la sua legittimità». Se «le difficoltà della fondazione risiedono principalmente nella mancata erogazione dei contributi richiesti alla Regione Marche», la causa va secondo Mangialardi ricercata proprio in quel mancato appoggio da parte del governo regionale che oggi, vorrebbe «ricompensare lautamente, ovviamente a spese dei cittadini di Senigallia, il commissario straordinario per il sostegno dato al centrodestra in occasione delle elezioni regionali del 2020».
Anche il consigliere comunale Gennaro Campanile critica il rinnovo dell’incarico. «Se l’anno scorso il commissariamento aveva una logica, quest’anno la sua riconferma segna una sconfitta clamorosa della destra senigalliese che governa la città. […] Il sindaco Olivetti e la sua maggioranza non sarebbero in grado di nominare un consiglio di amministrazione autorevole e, soprattutto, capace di gestire la fondazione senza “logiche politiche”».
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