Esondazione? Un rischio sempre presente finché non si faranno i lavori di messa in sicurezza
Piccole frane, dilavamenti, limitati allagamenti di qualche strada. L’ultima ondata di maltempo ha lasciato la popolazione di Trecastelli tirare un sospiro di sollievo per il rischio sfiorato di esondazione del fiume Nevola, nella zona di Passo Ripe. Ma soprattutto ha fatto esplodere nuovamente la rabbia di un intero territorio, la voce è quella di tutta la vallata misa-Nevola, per la messa in sicurezza che ancora non è stata ultimata. In alcuni casi non è nemmeno partita. La soglia di allerta è stata abbondantemente superata raggiungendo i 2 metri, ma senza alcuna grave criticità, come conferma il sindaco Marco Sebastianelli. C’è stata però una crescita molto veloce del livello del fiume che ha portato ad allertare la popolazione. Un continuo allarme che i residenti di Trecastelli – così come tutti gli abitanti della vallata – non riescono più a sopportare, chiedendo nel frattempo opere di messa in sicurezza. E protestando quando non vengono fatte. È questa la metafora dei comuni, stretti tra l’incudine e il martello: tra i cittadini, che chiedono lavori, e gli enti sovraordinati; come la Regione che ha le competenze, e i ministeri del governo centrale che hanno invece le risorse.
Anche perché ancora si devono fare i conti con l’alluvione dello scorso 15 settembre: un gravissimo episodio che, oltre ai 13 morti (una, Brunella, risulta ancora ufficialmente dispersa e le ricerche procedono ormai a singhiozzo per pochi giorni/ore a settimana), ha causato enormi danni. Qui a Trecastelli non sono arrivati ancora i soldi che servono per i primi ristori: circa 80mila euro tra cui poi dovranno essere stanziati i contributi per l’autonoma sistemazione (Cas) alle famiglie che erano sfollate. E poi devono ancora essere ristorati al Comune i 700 mila euro che servirebbero solo per rimborsare quanto già speso tra lavori in somma urgenza e il necessario supporto alla popolazione. L’auspicio è che possa essere nominata una personalità competente per ricoprire quel ruolo di commissario che sembra stagliarsi all’orizzonte. «Servono procedure straordinarie per poter velocizzare i lavori altrimenti rimarremo fermi» spiega ancora Sebastianelli.
Solo per citare un tema, non l’ultimo in materia di sicurezza: ancora si deve vedere la realizzazione dell’area di compensazione, come già previsto dal piano d’assetto idrogeologico 2016, in zona Ponte Lucerta. Qui, al confine tra i Comuni di Trecastelli e Corinaldo divisi dal fosso, in posizione arretrata ovviamente rispetto alle attività produttive e alla strada provinciale, dovrà sorgere una vasca di espansione a tutela dell’abitato di Passo Ripe dalle esondazioni del Nevola. Le risorse però sono state stanziate solo recentemente, all’inizio di novembre 2022: ben 7 milioni di euro totali per realizzare questa e una vasca similare in zona Pancaldo (Ostra Vetere) per proteggere dalla piena del fiume Misa la frazione ostrense di Pianello, pesantemente alluvionata lo scorso 15 settembre. Il problema è la tempistica e i sindaci sono concordi nel dire che si «deve fare presto». Altrimenti sarà come quattro mesi fa.
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